Neil Armstrong, il primo uomo a mettere piede sulla Luna, sarà sepolto in mare secondo il suo desiderio. Lo ha annunciato un portavoce della famiglia giovedì scorso. “Ho il sospetto che sarà un servizio privato,” ha detto il portavoce Rick Miller all’agenzia AFP, aggiungendo che non c’erano ulteriori dettagli da poter rendere pubblici al momento.
Schivo e discreto in vita, anche per la sua sepoltura ha pensato ad un’uscita di scena senza strascichi. Quello che non voleva era diventare una specie di spettacolo vivente, ma piuttosto gli piaceva pensarsi come un cittadino americano baluardo dell’umanità, che accresce la propria scienza per raggiungere sempre nuovi traguardi. Avrà pensato forse alla sua tomba visitata da migliaia di appassionati dello spazio, e l’avrà vista come di troppo.
La sepoltura avrà luogo dopo un memoriale il prossimo 13 settembre nella capitale degli Stati Uniti.
Il capo della NASA Charles Bolden parteciperà alla cerimonia, insieme agli ex astronauti, al personale attualmente attivo per le missioni umane della NASA sulla ISS e altri dignitari. La cerimonia si terrà presso la Cattedrale nazionale di Washington in onore di Armstrong, che è morto il 25 agosto all’età di 82 anni.
Armstrong, che è morto per le complicanze di un intervento di chirurgia cardiovascolare, è cresciuto in una zona rurale dell’Ohio ed è stato pilota nella Marina degli Stati Uniti prima di entrare nel programma spaziale statunitense.
Comandante dell’Apollo 11, è entrato nei libri di storia il 20 luglio 1969, quando pronunciò la fatidica frase: “E’ un piccolo passo per l’uomo, ma un grande balzo per l’umanità”, pronunciata sulla scaletta dell’Eagle prima di mettere il piede su un pianeta per noi fino ad allora alieno, la Luna, il nostro satellite.