L’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha lanciato l’allarme per un pericoloso focolaio di Ebola in Congo. Il numero delle vittime è pericolosamente e vertiginosamente aumentato raddopiando solo nell’ultima settimana e raggiungendo il numero di 31 vittime. Secondo l’OMS il rischio è che, se il focolaio non viene contenuto, si possa diffondere anche alle città.
Fra le 31 vittime ci sono 5 operatori sanitari. Per chi contrae il virus c’è solo il 10% di possibilità di sopravvivenza perchè non ci sono cure disponibili.
“L’epidemia non è sotto controllo. Al contrario la situazione è molto, molto grave,” ha detto Eugene Kabambi, un portavoce dell’OMS a Kinshasa, la capitale del Congo, a Reuters per telefono giovedi.
“Se non si interviene ora, la malattia raggiungerà altri luoghi, e anche grandi città saranno minacciate”, ha detto, aggiungendo che sono urgentemente necessari 2 milioni di dollari per finanziare le misure per affrontare la malattia.
L’epidemia, che si ritiene essere stata causata da animali selvatici contaminati cacciati dagli abitanti dei villaggi locali, ha finora colpito le città di Isiro e Viadana nella provincia nord-orientale di Orientale.
Circa 16 persone erano morte per la stessa malattia in Uganda il mese scorso, anche se l’OMS ha dichiarato che le due epidemie non sono collegate.
Gli ultimi dati dell’OMS mostrano che ci sono 65 casi probabili o sospetti di Ebola in Congo, con 108 persone sotto sorveglianza.
Kabambi ha detto che un caso sospetto a Kinshasa è risultato negativo. Nella capitale del Congo vivono quasi 9 milioni di persone, ma il servizio sanitario è alla deriva.
Il Congo, secondo un indice delle sviluppo dell’ONU è il Paese meno svilupato a causa della corruzione dilagante.