Gaianews

Focolaio di Ebola in Uganda: 16 morti, 20 isolati e 176 monitorati

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 02.08.2012

Reparto di isolamento del virsu dell’Ebola nell’epidemia del 2000
Foto Daniel Bausch, Division of Viral and Rickettsial Diseases, National Center for Infectious Diseases, CDC

L’ Ebola, la terribile malattia che non ha cure, sembra essere tornata con un focolaio in Uganda. Sono ad oggi 16 le vittime accertate, ma sono 176 i sospetti.

Secondo il Ministro della Salute ugandese sono 16 i decessi accertati dopo che due persone sono morte nella notte fra il 31 luglio e il primo agosto.

Sono invece 20 le persone che secondo  Medici senza Frontiere sono in isolamento perchè potrebbero essere già contagiate e 176 quelle che sono monitorate perchè potrebbero essere venute a contatto con il virus.

In Uganda il virus è noto perchè sono comparsi diversi focolai: quello che tutti ricordano risale al 2000 anno in cui sono morte 0ltre 200 persone.

Per la malattia non c’è una cura specifica. Si trasmette attraverso i fluidi corporei, ma se trattati i sintomi correttamente c’è il 50% di possibilità di sopravvivenza. Nel focolaio del 2000 vennero contagiate oltre 400 persone e la metà sopravvisse.

Per il momento non ci sono blocchi ai viaggi in Uganda e gli spostamenti sono tutti consentiti. Infatti il Ministero dell Salute spera che la situazione possa tornare presto sotto controllo. Naturalmente però la notizia dell’Ebola sta danneggiando moltissimo il settore turistico secondo il segretario del Ministero del Turismo, Patrick Mugoya, il cui ufficio riceve in continuazione chiamate allarmate.

Altre segnalazioni sono state fatte nel distretto di Siaya dove un uomo è stato posto in isolamento in ospedale. E’ molto improbabile che sia un caso di Ebola, secondo le autorità, ma il Ministro della Salute Ugandese ha chiesto di essere informato sullo sviluppo dei fatti.

Le autorità ugandesi hanno anche affermato che  la scorsa settimana era stato confermato un focolaio di Ebola a Kibaale, a circa 170 km (100 miglia) a ovest della capitale Kampala,  vicino alla Repubblica Democratica del Congo, dove il virus è apparso inizialmente nel 1976, prendendo il nome dal fiume Ebola .

Le autorità di questo paese dell’Africa orientale non hanno ancora individuato la fonte del focolaio, anche se la foresta di Kibaale  ha un’alta concentrazione di scimmie e uccelli, che agiscono come trasmettitori del virus.

Il presidente Yoweri Museveni ha consigliato ai cittadini di evitare i contatti fisici, anche le strette di mano, il sesso casuale e le sepolture in autonomia per ridurre la probabilità di contrarre la febbre emorragica mortale.

Celestine Katongole, che insegna Economia del turismo all’Uganda Makerere University ha detto: “Se il governo non afferma che si sta impegnando seriamente  ad eliminare l’Ebola dall’Uganda, questa cosa inciderà in maniera sostanziale sull’intera industria del turismo”, ha detto .

A Kibaale, il territorio interessato nella zona ovest dell’Uganda,  si trova un parco nazionale che ha una delle più ricche popolazioni di primati del mondo ed è una destinazione popolare sia per i biologi che per i turisti. L’Uganda è nota per i suoi gorilla di montagna, una specie minacciata che è popolare tra i visitatori e fra gli operatori turistici.Il parco in Kibaale è noto anche per la sua variegata popolazione di primati e uccelli.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA