Il respiro corto della politica italiana, della politica europea, forse addirittura mondiale, in preda ai virus della finanza.
Il respiro corto di certe affermazioni di Grillo (dico lui in quanto trasversale vincitore delle elezioni italiane): votare per le idee senza pensare a chi le propone.
Il respiro corto di chi dice basta con le ideologie, non ci sono più né destra né sinistra.
Il respiro corto va bene quando c’è lo sforzo, quando si corre, ma correre senza meta fa male e il respiro corto è quello della polmonite, della malattia.
Poi c’è il respiro lungo, io lo sento nella Chiesa, non la Curia, la Chiesa, lo spirito, la religione, tutto questo.
Sento il respiro lungo di chi ha tanta storia dietro di sé e pensa di averne tanta davanti: forse l’eternità.
Il respiro lungo di chi ha una visione lunga della vita, del tempo. appunto della storia.
Il respiro lungo di chi sa che tipo di mondo vorrebbe.
Il respiro lungo è quello che ti fanno fare per capire se respiri bene, se hai i polmoni sgombri, se puoi insomma vivere, correre, permetterti anche il respiro breve.
Ecco, come in ogni organismo sano, bisognerebbe avere la possibilità di alternare i due respiri a seconda delle esigenze.
Il respiro corto delle cose immediate, che si susseguono. Ma solo dentro il respiro lungo delle cose ampie, che vanno verso una meta, di destra, di sinistra, di sopra, di sotto, quantica? Non lo so, vanno verso un’idea di società – e io so quale io vorrei, io un’idea ce l’ho!
Nel caso della Chiesa vanno addirittura verso un’idea di oltre, di infinito, che però nasce dalle nostre pratiche terrene.
Il respiro si può controllare, teniamolo a mente e dunque buon respiro a tutti!