Circa il 4% delle persone sperimenta una qualche forma di disagio nella percezione dello spazio, come la paura di spazi chiusi o la paura delle altezze. Da un nuovo studio emerge una chiara relazione fra la paura claustrofobica ed alcuni aspetti fondamentali della percezione spaziale.
Noi tutti ci muoviamo in una sorta di sfera protettiva, più comunemente conosciuta come “spazio personale”. Ma questa specie di “bolla” non è della stessa dimensione per tutti. Le persone che proiettano il loro spazio personale troppo oltre il proprio corpo sono più propense alla paura claustrofobica, secondo un nuovo studio.
La ricerca, che sarà pubblicata sulla rivista Cognition, è una delle prime a concentrarsi sui meccanismi percettivi della paura claustrofobica.
“Abbiamo scoperto che le persone che soffrono maggiormente di claustrofobia hanno un esagerato senso dello spazio che le circonda”, dice Emory Stella Lourenco, che ha guidato la ricerca. “A questo punto, non sappiamo se è la distorsione nella percezione spaziale che porta alla paura, o viceversa. Entrambe le possibilità sono probabili”.
Tutti sperimentiamo la paura claustrofobica in qualche misura, ma vi è una vasta gamma di differenze individuali. Si stima che circa il 4 per cento delle persone soffrono di claustrofobia “forte”, che può causare attacchi di panico quando si viaggia attraverso un tunnel o se si prende un ascensore. Alcune persone hanno bisogno di trattamenti medici per fronteggiare la condizione.
“Aumentare la nostra comprensione dei fattori che contribuiscono alla claustrofobia può aiutare gli esperti a sviluppare terapie più efficaci per questa paura, che può essere a volte altamente debilitante,” ha detto Matthew Longo, uno degli co-autori e psicologo al Birkbeck College dell’Università di Londra.
La claustrofobia è spesso associata ad una esperienza traumatica, come il rimanere bloccati in un ascensore per un lungo periodo. “Tuttavia, sappiamo che alcune persone che presentano eventi traumatici in spazi ristretti non sviluppano una vera claustrofobia”, dice Lourenco. “Questo ha portato a chiederci se altri fattori potrebbero essere coinvolti. I nostri risultati mostrano una chiara relazione tra la paura claustrofobica e gli aspetti fondamentali della percezione spaziale.”
Nel lavoro in corso, Lourenco e Longo hanno studiato come la gamma di differenze individuali nella percezione spaziale è collegata alla paura. Sono stati intervistati soggetti normali, che non erano sotto trattamento per claustrofobia o acrofobia (paura delle altezze).
Mentre i soggetti che avevano alti livelli di paura claustrofobica sottovalutavano le distanze orizzontali, quelli che hanno più paura acrofobica sovrastimavano le distanze verticali. “Una possibilità interessante è che questi due tipi di paura possano formare gli estremi opposti di un’unica modalità di percezione dello spazio”, ha aggiunto Lourenco.