Dopo lunghe polemiche è confermato l’inzio delle prospezioni al largo delle isole Tremiti in cerca di petrolio. Nonostante le proteste delle popolazioni pugliesi e il parere negativo della regione Puglia, il Ministro dell’Ambiente Clini ha autorizzato alla vigilia di ferragosto le prospezioni al largo delle Tremiti da parte dell’azienda Petrolceltic.
Immediate sono state le reazioni di Lorenzo Nicastro, assessore regionale all’Ambiente e di Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia.
“Apprendo oggi da comunicazione ufficiale che alla vigilia di ferragosto il Ministro dell’Ambiente ha autorizzato le prospezioni richieste da Petroceltic nei pressi delle isole Tremiti. Riteniamo che si tratti di una offesa alla dignità della nostra Regione e degli altri enti locali che si erano espressi negativamente rispetto alla prospettiva di vedere il nostro mare violentato dalla corsa all’oro nero. E’ una ulteriore conferma della sensazione di marginalizzazione della Puglia. Speravamo che questo atteggiamento, in considerazione dell’attenzione e della collaborazione avviate sulla vicenda Taranto, fosse ormai consegnato al passato. Ma evidentemente non è così”. Così l’assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro commenta la notizia, comunicata dal Ministero, di parere positivo alle prospezioni.
“La nostra regione, la cui economia è fortemente legata al mare, al turismo ed ai prodotti enogastronomici, subisce oggi una minaccia che speravamo scongiurata: nonostante il corale ‘no’ gridato a gran voce lo scorso 21 gennaio a Monopoli da istituzioni e cittadini pugliesi, il rischio di un ’embargo’ sulle nostre coste ad opera delle multinazionali del petrolio prende sempre più corpo. Il parere del Ministero conferma la direzione ostinata del Governo nazionale – prosegue Nicastro – verso lo sfruttamento massivo delle fonti energetiche fossili e, riteniamo, crea un pericoloso precedente per il destino del nostro mare. Ci sono numerose altre richieste di prospezioni geosismiche che giacciono in attesa di essere autorizzate dal Ministero. Se fino ad ora nutrivamo qualche speranza di ravvedimento nelle scelte di politica energetica nazionale che servisse a scongiurare la corsa al petrolio nel basso Adriatico, adesso abbiamo l’amara certezza che anche le altre richieste di prospezione, verosimilmente, saranno autorizzate. In prospettiva si concretizza uno scenario allarmante per il nostro mare e per la vocazione turistica della nostra regione”.
“Fin da ora dico che non ci daremo per vinti e che – conclude l’assessore – oltre a ricorrere in tutte le sedi giurisdizionali, proseguiremo con le modalità civili proprie dei pugliesi a manifestare il nostro dissenso e la nostra protesta nella battaglia per affermare il diritto della Puglia a progettare un futuro diverso rispetto a quello che altri pensano di disegnare. Invito i pugliesi tutti, oltre che i rappresentanti delle istituzioni e coloro che siedono in parlamento eletti nella nostra regione, ad aiutarci a sostenere questa battaglia”.
E’secco anche il commento del presidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe.”La decisione del Ministero dell’Ambiente di autorizzare le prospezioni al largo delle Isole Tremiti apre inevitabilmente una crepa nel rapporto tra la Capitanata ed il Governo nazionale. Si tratta infatti di una decisione che il territorio non può condividere sul piano del merito e che sul piano della forma non tiene in alcuna considerazione la posizione di netta contrarietà espressa, in modo univoco e a più riprese, dalla comunità della provincia di Foggia”.
“Al Ministro Clini voglio ricordare che proprio di recente le istituzioni della Puglia, con in testa l’Amministrazione provinciale di Foggia ed il suo Consiglio provinciale, i suoi parlamentari ed europarlamentari, le forze sociali, le associazioni imprenditoriali e del commercio, si riunirono proprio alle Isole Tremiti per manifestare la loro ferma contrarietà a qualunque ipotesi di prospezioni nelle acque delle Isole Tremiti – afferma il presidente della Provincia – Allora la mobilitazione del territorio ed il colloquio che io stesso ebbi con il Ministro Prestigiacomo riuscirono a scongiurare l’autorizzazione”.
Il Ministro Clini ha dichiarato che “se il petrolio sara’ trovato si decidera’, pesando pro e contro con Croazia e Slovenia.” Il Ministro si è detto poi “meravigliato” della sorpresa mostrata dalla Regione Puglia. “bbiamo applicato la legge vigente – spiega – e l’ok non e’ alla coltivazione di idrocarburi in Adriatico ma alle prospezioni con tecnica air-gun per capire cosa c’e’ nel sottosuolo”.
L’Air-gun è un metodo di prospezione utilizzato per sondare il sottosuolo marino.
Ecco come l’ha descritta la professoressa Maria Rita D’Orsogna in un’intervista.
“L’airgun è una tecnica di ispezione dei fondali marini, per capire cosa contiene il sottosuolo. Praticamente ci sono degli spari fortissimi e continui, ogni 5 o dieci minuti, di aria compressa che mandano onde riflesse da cui estrarre dati sulla composizione del sottosuolo. Spesso, però, questi spari sono dannosi al pescato, perché possono causare lesioni ai pesci, e soprattutto la perdita dell’udito. Questo è molto grave perché molte specie ittiche dipendono dal senso dell’udito per orientarsi, per accoppiarsi e per trovare cibo. Già in provincia di Foggia ci sono stati degli spiaggiamenti ( i sette capodogli morti a Peschici – n.d.r.) che potrebbero essere dovuti a queste tecniche pericolose”
Fonti: ANSA, ildiariomontanaro.it,nopetroliopuglia.it
Sono stupita e indignata dal comportamento del Ministro dell’Ambiente, che invece di tutelare il nostro Paese, autorizza la trivellazione nelle acque delle isole Tremiti, mettendo così a rischio non solo la fauna marina ma l’intero ecosistema. Mi auguro che la popolazione pugliese e i Suoi attivissimi oppositori trovino il modo di “fermare” tutto questo.