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WWF: corno di rinoceronte venduto come rimedio miracoloso contro il cancro

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 21.08.2012

Rinoceronte Bianco Foto WWF

Il WWF e TRAFFIC tornano a portare l’attenzione sull’emergenza rinoceronti. Questi animali a gravissimo rischio di estinzione sono vittime di caccia e commercio illegali organizzati da uomini senza scrupoli. Il corno ridotto in polvere viene fra l’altro utilizzato come tonico o come “cura miracolosa” per i malati terminali di cancro.

La richiesta di corni cacciati soprattutto in Sud Africa arriva dal Vietnam. A causa di questa richiesta si è sviluppata una rete del malaffare che aggira le norme per organizzare battute di caccia e commercio illegali.

Secondo lo studio “Il commercio di corni di rinoceronte tra Sud Africa e Vietnam: una combinazione letale di lacune istituzionali, professionisti corrotti e associazioni criminali”, realizzato dal TRAFFIC (la rete per il monitoraggio del commercio illegale di natura nata da IUCN e WWF), già nel 2003 in Sudafrica, visitatori provenienti dal Vietnam partecipavano regolarmente a battute di “pseudo- caccia” in cerca di trofei di rinoceronte bianco, mentre in realtà erano interessati solo al corno e non alla caccia in sé, tanto che alcuni dei partecipanti non sapevano nemmeno sparare.

“Un decennio fa si iniziavano a intravedere i primi segnali dell’emergenza bracconaggio al rinoceronte che si stava approssimando, ma allora pochi avevano previsto la portata e le ramificazioni che oggi abbiamo chiare davanti a noi – ha detto Massimiliano Rocco, Responsabile dell’Ufficio TRAFFIC in Italia – Tuttavia, con l’aumento della domanda dall’Asia, persone disposte a pagare molto per mettere le mani sui corni di rinoceronte e contrabbandieri poco timorosi di essere perseguiti, era probabilmente inevitabile che questa “commodity” attirasse l’attenzione di una comunità criminale sempre più forte, creando una “tempesta perfetta” per il bracconaggio al rinoceronte e il commercio dei corni.”

Ma la caccia non è l’unica fonte dei commercianti senza scrupoli. Gli ultimi corni arrivano da esposizioni pubbliche, collezioni museali o antiquari, sia in Sudafrica, che in Europa, che negli USA.

“La ramificazione e organizzazione del traffico dei corni ha raggiunto livelli impressionanti – dichiara Massimiliano Rocco – La rete dei complici in questo traffico illegale organizzato ha perfino coinvolto un piccolo numero di proprietari di ranch disonesti, cacciatori professionisti e veterinari di animali selvatici, aggiungendo una nuova sfidante dimensione all’azione contro il bracconaggio ai rinoceronti, che non si combatte più solo sul campo in Sudafrica ma anche con un puntuale lavoro di intelligence e più che mai con la vera volontà politica di tutta la comunità internazionale di contrastare questi fenomeni ” continua Rocco.

Il Sudafrica ha visto una rapida impennata del bracconaggio di animali vivi,nonostante gli sforzi dei ranger che rischiano la vita per proteggere i rinoceronti, passando da 13 nel 2007 a 83 (2008), 122 (2009), 333 (2010), fino alla cifra record di 448 rinoceronti nel 2011. Agli inizi del 2012 sono stati cacciati illegalmente quasi due rinoceronti ogni giorno, tanto che fino al 17 luglio di quest’anno, è stato raggiunto un totale di 281 rinoceronti, con una perdita prevista pari a 515 individui entro la fine dell’anno se si continua a questo ritmo.

All’altro capo di questa illecita catena commerciale, il rapporto identifica il Vietnam come il mercato principale, dove la domanda di corno di rinoceronte continua a crescere e dove macinini seghettati per trasformare in polvere i corni sono ampiamente disponibili per la vendita.

In Vietnam sono stati identificati quattro gruppi di utenti principali: il primo è rappresentato da chi crede nelle proprietà disintossicanti del corno di rinoceronte, specialmente dopo un’eccessiva assunzione di alcol, cibo e “bella vita”. Gli utilizzatori macinano abitualmente il corno e mischiano la polvere ad acqua o alcool come cura per le sbornie e più generalmente come tonico.

Il corno è spinto anche come presunta cura contro il cancro dai “promoter” di corno di rinoceronte, in una cinica strategia di marketing per aumentare i profitti del commercio illegale.

“Il picco di richiesta di corno di rinoceronte dal Vietnam non ha niente a che vedere con le necessità della medicina tradizionale: serve a fornire una droga ai frequentatori di feste e a truffare malati terminali di cancro prendendo i loro soldi in cambio di una cura miracolosa che non funzionerà mai – ha detto Tom Milliken, esperto di rinoceronti del TRAFFIC e coautore del rapporto. “In conclusione, l’unica soluzione a lungo termine per debellare il bracconaggio al rinoceronte in Africa e Asia sta nell’abbattere la richiesta di corno. Il fatto che il governo vietnamita non abbia giocato un ruolo significativo nell’assicurare questo risultato è un problema, ma rappresenta anche un’opportunità per avviare un’azione decisiva a partire da adesso.”

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