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WWF e Google aiutano i ranger contro i bracconieri: con i droni

I ranger in Africa e Asia combattono una battaglia impari contro i bracconieri: Google ha finanziato il WWF con 5 milioni di dollari per impiegare i droni e fermare la mattanza dei rinoceronti

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 08.02.2013

Il WWF ha annunciato attraverso il giornale The Guardian che utilizzerà i droni per combattere il bracconaggio. I primi esperimenti avverranno entro quest’anno in un paese in Asia o in Africa.

Sono soprattutto le operazioni di bracconaggio sui rinoceronte a preoccupare il WWF internazionale, secondo The Guardian: sono ben 82 i rinoceronti uccisi dall’inizio dell’anno. Sembrerebbe orami che i bracconieri sappiano bene come fronteggiare i ranger, che combattono la loro battaglia in un numero insufficiente e che devono, fra l’altro, avere anche a che fare con gli animali selvatici.

drone

Il progetto è finanziato con 5 milioni di dollari da Google e ha come scopo quello di fronteggiare il bracconaggio con mezzi hitech. I primi droni partiranno quest’anno e se il progetto avrà risultati positivi sarà ripetuto il prossimo anno in un altro paese.

Sono enormi le somme che girano attorno al commercio illegale e, proporzionalmente, sono decisamente preoccupanti le perdite in termini di fauna selvatica, con una crescita esponenziale. L’illegalitò del fenomeno è talmente aggressiva che ha coinvolto negli scorsi mesi anche l’intelligence americana: il commercio è infatti internazionale.

Il progetto si basa anche sul controllo satellitare: incrociando dati provenienti dai radiocollari degli animali, dai rangers, e dai droni sarà possibile forse tenere sotto controllo la situazione evitando anche che l’illegalità penetri fra il personale di sorveglianza.

Allan Crawford, responsabile per il WWF Google technology project, appena rientrato dal Parco Nazionale di Kruger in cui molti dei rinoceronti in Sud Africa vengono uccisi, ha detto al Guardian: “E’ una prospettiva spaventosa per i ranger … possono incontrare bande armate di bracconieri, di solito formate da 4 o 5 persone, a volte con i cani. Inoltre hanno anche a che fare con gli animali selvatici. Un ranger è stato recentemente attaccato da un leone. Sono in un numero insufficiente e, talvolta, i bracconieri hanno anche l’attrezzatura per vedere di notte. Non ci sono risorse sufficienti per affrontare tutto questo in Sud Africa in questo momento. Qui arrivano le nuove tecnologie, per aiutarli. “

I droni, si spiega sul Guardian, sono già stati utilizzati in altri progettti: per gli Orango, per le Balene, e per i Rinoceronti, ma il WWF spiega che le diverse tecnologie questa volta sono impiegate con un metodo completamente nuovo.

Il paese prescelto sarà reso noto in poche settimane. Crawford ha spiegato che i droni saranno utilizzati per ottomizzare il lavoro dei ranger in modo da creare un scudo fra la fauna selvatica e i bracconieri.

“Se i governi volessero, potrebbero rendere operativi più costosi droni d’alta quota che possono rimanere ad una altitudine maggiore , individuando la pista dei bracconieri, gli intermediari e tutta la linea commerciale,” ha spiegato Croawford.

“Dobbiamo risolvere questo problema perché sta diventando fuori controllo”, ha detto Crawford. “I bracconieri sembrano aver capito come aggirare le misure anti-bracconaggio.” Ma ha anche ammesso che gli sforzi anti-bracconaggio potrebbero portare ad una corsa agli armamenti: anche i bracconieri potrebbero dotarsi di propri droni.

Crawford ha spiegato che si dovrà correre il rischio, intanto che non si riuscirà ad intervenire sulla causa, che è la domanda del commercio in Asia.

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