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Minmi, il primo unico dinosauro corazzato scoperto in Australia

Scritto da Andrea Maraldi il 27.10.2014

Questa settimana torniamo in Australia, ma con un animale molto più antico del leone marsupiale: parleremo infatti del Minmi, il primo e per ora unico dinosauro corazzato scoperto in tale sub-continente.

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Generalmente, i membri della famiglia del Minmi, gli Anchilosauridi, avevano una taglia media che oscillava fra quella dell’ippopotamo e dell’elefante, e vengono classificati in due sottogruppi, i più celebri Ankylosauridi, dotati di una corazza integrale e della famigerata “mazza” di tessuto ossificato alla fine della coda, ed i Nodosauridi privi della mazza e coperti da difese più “leggere”. Il Mimni invece, era notevolmente più piccolo, e gli studi più recenti sembrano indicare che sia un Anchilosauride basale, ossia che si trattasse di una specie che precede la divisione della famiglia in due gruppi separati, e che presenta un misto di caratteri di entrambe, ed altri elementi che lo rendono chiaramente più primitivo rispetto ai suoi cugini più grossi.

Una delle caratteristiche che ci fanno subito capire che questo animale non era ancora specializzato quanto gli Anchilosauridi successivi sono le zampe: mentre di solito negli animali di questa famiglia sono tozze e “pensate” solo per sostenere il grande peso del corpo, nel Minmi erano invece relativamente slanciate. Le impronte lasciate sulle ossa fossili dalle attaccature dei muscoli ci fanno pensare che questi ultimi fossero ben sviluppati, e che l’animale fosse, almeno sulle brevi distanze, un più che discreto corridore. La corazza vera e propria era limitata ad una serie di grossi noduli e spuntoni osseri situati sul dorso, sul collo e sulla coda, alla maniera dei Nodosauridi, mentre la testa aveva una forma che ricordava più quella degli Ankilosauridi, sebbene priva del livello di protezioni ossee riscontrate in quel gruppo. A differenza degli erbivori corazzati successivi inoltre, le cui difese erano concentrate sul dorso e sulla coda, Minmi aveva delle protezioni aggiuntive anche nel ventre.

Originariamente conoscevamo solo pochissimi resti ossei estremamente frammentari di Minmi, ritrovati appunto a Minmi Crossing, nella regione del Queensland, ma in anni recenti è stato rinvenuto un secondo esemplare, in uno stato di conservazione molto migliore, che ci ha permesso di conoscere più a fondo la specie, persino al punto di scoprire di cosa si nutriva, dato che nel nuovo esemplare erano presenti resti fossilizzati degli organi interni e persino dell’ultimo pasto dell’animale. Essenzialmente Minmi, e probabilmente gli Anchilosauridi in generale, mangiavano qualsiasi cosa fosse a portata di bocca per loro: nella cavità toracica c’erano infatti resti di semi e frutti, così come di vari tipi di fogliame. Non c’erano invece i gastroliti, ossia i sassolini che erbivori come gli Stegosauri o i Sauropodi ingoiavano per “masticare” il cibo nello stomaco, questo perché  il Minmi era dotato di una dentatura di tutto rispetto e sminuzzava a dovere il proprio pasto prima di ingoiarlo.

Come già accennato, il Minmi era insolitamente piccolo per essere un Anchilosauride: il nuovo fossile appartiene ad un esemplare alto un metro e lungo appena tre, con un massa corporea totale paragonabile a quella di un pony, ed i frammenti trovati in precedenza potrebbero essere stati di un individuo anche più piccolo. Non è chiaro se la taglia ridotta sia dovuta al fatto che questo dinosauro fosse un membro primitivo della sua famiglia: all’epoca in cui visse, circa 130 milioni di anni fa, il Queensland australiano era infatti semi-sommerso dal mare, analogamente a quanto accadeva in Europa, e potrebbe quindi anche trattarsi anche in questo caso di nanismo insulare. Solo quando e se verranno trovati nuovi fossili della specie in altri territori, sarà possibile chiarire la questione.

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