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La giornata della lentezza dal 7 al 13 giugno (no non è un errore)

Scritto da Maria Rosa Pantè il 08.06.2015

Secondo le ultime scoperte della fisica alla fin fine il tempo non esiste, cioè esiste, ma non esiste un tempo!, ne esistono molteplici. Tutti relativi. Il tempo, dice il fisico Carlo Rovelli, non è una struttura fondamentale dell’universo, molte equazioni fondamentali esistono senza la t di tempo.

http://www.filosofia.rai.it/articoli/rovelli-il-tempo-non-esiste/14059/default.aspx

Tutto ciò che sappiamo è che l’universo non è ordinato secondo la nostra idea di ordine, che poi la mia è diversa da quella di molti altri. Se la mia mamma fosse viva ve lo spiegherebbe lei. Ma lei è morta da tempo. Cioè da una cosa che non è una struttura fondamentale, che per me è 5 anni ed è eterno e per altri è: “sembra ieri che la vedevo”.

Questa anarchia, questo relativismo a me però piace molto, è il mio elemento naturale: io vivo così, sono piuttosto sul principio di indeterminazione, credo. E mi piace. Mi piace che nessuno sia al centro dell’universo, anzi che un centro non ci sia. Mi piace che ogni cosa sia visibile, capibile, percepibile, pensabile da tanti punti di vista (di ascolto, di annuso, di tatto, di gusto ecc.) diversi. E che nessuno, nessuno sia quello giusto, l’unico, il solo, quello che si impone sugli altri.

Che libertà, che bellezza!

Mi piace che la materia si gestisca e si organizzi in questa danza per nulla gerarchica se non nella nostra idea di mammiferi, di animali sociali, di homo sapiens.

Noi non abbiamo fatto altro che organizzare: tempo, spazio, società.  Non sono sicura che questo sia il modo migliore di vivere, di gestire il pianeta: basti vedere quante ingiustizie, dolori, catastrofi questo medello sta portando alla terra e a tutti i suoi viventi.

L’idea che vinca il più forte, per esempio, è proprio primitiva, ferina e molto brutta. Porta disastri e prevaricazioni.

L’idea che il tempo è denaro è distruttiva.

Il tempo è denaro, capite che vuol dire? Proprio perché il tempo è relativo cioè non esiste un tempo, ma molti tempi, io gli do una definizione. Il tempo è denaro.

E allora di corsa a fare, di corsa a vivere per produrre e consumare e produrre di nuovo.

Il tempo è denaro ci fa correre, ci fa vivere solo di cose utili (ma la bellezza dell’inutile?), ci fa usare gli altri come sveglie o come metronomi (nei casi più sofisticati).

Il tempo è denaro, mamma mia come siamo schiavi!

Ma di tanto in tanto qualcuno cerca di proporre altri modi di vedere, persino il tempo. Un esempio è la giornata della lentezza, che, essendo lenta, dura una settimana dal 7 al 13 giugno.

Ma se il tempo non esiste o è relativo mi direte che vuol dire essere lenti? Ecco, secondo me (che corro ontologicamente anche senza motivo) la lentezza è essere vivi nel mondo e darsi orizzonti, darsi tempo. Cioè darsi non so cosa di preciso, ma ognuno di voi lo saprà.

Sulla lentezza: http://www.vivereconlentezza.it

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