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Un po’ di storia: grazie!

Scritto da Maria Rosa Pantè il 09.02.2015

Poniamo per assurdo che qualcuno non si ricordi la storia della Repubblica di Weimar.

Poniamo ancor più assurdamente che qualcuno cerchi informazioni sui libri o su internet e purtroppo non riesca a decodificare il testo. Cioè non ci capisca un bel niente.

inflazione-weimar

Poniamo che qualcuno abbia però sentito le frasi del ministro del Tesoro greco, Yanis Varoufakis, rivolte alla Germania e si chieda: sono formule antiche? Oscure minacce? Frasi senza senso?

Il terzo partito nel parlamento greco sono i nazisti di Alba Dorata. Nessuno meglio della Germania può capirci. Sanno come un profonda depressione insieme all’umiliazione nazionale e una disperazione senza fine possano contribuire all’ascesa del nazismo” (Varoufakis)

Ecco per la sparuta minoranza che non ricorda, che non capisce, che si chiede “embè?”, riassumo qui le vicende in oggetto, in modo fatalmente banale e breve, ma mi auguro comprensibile.

1918 finisce la Prima Guerra Mondiale. La Germania è la grande sconfitta.

Crisi economica nera.

Si rifonda la struttura statale dello stato (appunto) e nasce la cosiddetta Repubblica di Weimar che durerà fino al 1933.

Una Repubblica socialdemocratica, dunque vagamente di sinistra.

Ciò non toglie che proprio sotto tale tipo di governo venga rapita e uccisa la filofosa comunista (ebbene sì) Rosa Luxemburg, nel 1919.

La crisi economica tedesca è certamente acuita dal contesto europeo (in particolare sono arrabbiatissimi i Francesi), perché i vincitori spesso infieriscono sui vinti ciecamente e assurdamente.

La classe media (cosa che accade anche in Italia) si impoverisce. Aumenta il divario fra i ricchi e i poveri.

La gente, chissà perché, non è contenta di essere povera.

Monta un certo qual dissenso, un certo, diciamo, malumore.

Nel ’29 dagli USA arriva una nuova crisi economica che dà il colpo di grazia alla Germania.

La Repubblica di Weimar e l’Europa tutta non capiscono che la gente è imbufalita, lo capisce un tipetto poco raccomandabile che si chiama Adolf Hitler.

Sostenuto dalla grande finanza, che crede di servirsi di lui per combattere i pericolosi comunisti, Hitler prende il potere in Germania proprio nel 1933.

In Italia Mussolini fa la marcia su Roma nel 1922.

Poi la seconda guerra mondiale, l’olocausto, la bomba atomica… i morti, i morti, i morti.

Ecco, a essere banali si potrebbe dire che la situazione attuale assomiglia a quella, ma non è del tutto così, i tempi sono diversi, l’Europa non è più il centro del mondo.

Ci sono però pericolose analogie: un forte potere finanziaro affama i popoli e comprime la classe media; poteri politici deboli e miopi non sanno reagire alla paura e sono attaccati alla poltrona (ahimé); forze di sinistra avanzano e impauriscono chi i soldi li ha; chi i soldi li ha allora si appoggia alle forze di destra e infatti ovunque OGGI in Europa le forze di estrema destra xenofoba, illiberale, nazista avanzano.

Questo è quello che dice il ministro greco, questo dice con altre parole Obama, questo anche Papa Francesco. Ma l’Europa (Germania e paesi virtuosi del nord in testa) non sente, come allora, come allora:1939-1945 II Guerra Mondiale.

Auguri a tutti!

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