Il presidente del Parco nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino ha ricevuto nuove minacce di tipo mafioso con promessa di bara. Era accaduto già -e non è molto- al presidente del Parco dei Nebrodi. Da parte del ministero dell’ambiente finora silenzio assoluto tanto che molte associazioni e personalità ne hanno chiesto le dimissioni rivolgendosi anche a Mattarella- e credo sia la prima volta.
Pochi giorni fa Galletti ha dichiarato però ‘che i parchi sono una opportunità e devono saper spendere bene’. Il che non è facile specie se non li finanzi e comunque non li stimoli e aiuti a definire i piani previsti dalla legge che pochi hanno finora predisposto nonostante le denunce della Corte dei Conti.
Il ministro ha detto anche che oggi questo non è facile perché le competenze sono frammentate. Ma il piano dei parchi implica e prevede proprio questa integrazione tra i diversi aspetti ambientali penalizzata però da alcuni anni da una legge dello Stato che sottratto alle aree protette il paesaggio che con la gestione dell’ambiente qualche cosa a che fare ce l’ha.
Non pago di queste omissioni il ministro ha aggiunto che a far bene e meglio di tutti anche per i parchi è soprattutto lo stato centrale che la riforma costituzionale ha il merito di premiare. Insomma anche per i parchi basta un Sì. Che le coste vadano a rotoli e il cemento la faccia ancora da padrone da molte parti chi se ne frega. Chi se ne frega se le aree protette marine sono in frigo da anni mentre sulle Dolomiti manco coinvolgi le associazioni ambientaliste per le politiche della montagna e in Liguria le aree protette le stanno friggendo in padella.
Per fortuna ci sono anche regioni sebbene penalizzate dal nuovo titolo V che come nel Lazio rilanciano 14 parchi regionali con nuovi enti in cui sono presenti anche le associazioni ambientaliste. Che da questa confusione si esca con la nuova legge che da anni staziona al Senato –per fortuna- viste la cavolate che prevede può crederlo solo chi non vuol vedere quello che anche un orbo è in grado di vedere.
Che anche chi ha oggi responsabilità di governo a Roma come in gran parte delle regioni non abbia di meglio da fare che trastullarsi con una legge balorda è sconfortante. Una ragione in più per non stare con le mani in mano.