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Il computer allontana la demenza negli uomini anziani

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 06.09.2012

Crediti: University of Western Australia

Avere accesso a un computer diminuisce il rischio di demenza negli uomini anziani del 40 per cento, secondo uno studio pubblicato su PLoS ONE e condotto dalla University of Western Australia.

Il professor Osvaldo Almeida e i suoi colleghi hanno condotto uno studio su 5000 uomini fra i 65 e gli 85 anni e li hanno seguiti per 8 anni.

Il professore Almeida è direttore di ricerca presso il Centro per la Salute e l’ invecchiamento dell’UWA.

“Con l’invecchiamento della popolazione mondiale, il numero di persone in situazione di declino cognitivo e demenza arriverà a 50 milioni entro il 2025,” ha detto. “Ma se i nostri risultati sono corretti, l’aumento del numero di casi di demenza nei prossimi 40 anni non può essere così drammatico come è attualmente previsto.”

Studi precedenti avevano dimostrato che l’attività mentale allontanava il rischio di demenza, ma non c’erano evidenze sul fatto che l’uso continuativo per tanti anni del computer potesse avere effetti positivi.

“Così abbiamo pensato, l’aumento della diffusione dei personal computer, potrebbe fare la differenza? Abbiamo scoperto che la fa, e che portava un vantaggio significativo,” ha spiegato.

I ricercatori hanno scoperto che gli utenti di computer erano più giovani rispetto ai non-utilizzatori, avevano completato almeno la scuola superiore, facevano parte di una rete sociale più attiva e avevano meno probabilità di mostrare segni di depressione o di scarsa salute fisica.

Hanno trovato che il rischio di demenza era di circa dal 30 al 40 per cento più bassa tra gli utenti più anziani rispetto ai non-utenti e che le loro scoperte non potevano essere attribuita all’età, all’istruzione, all’isolamento sociale, alla depressione, o allo stato generale di salute o di deficit cognitivo.

Gli anziani dovrebbero quindi essere incoraggiati ad abbracciare la tecnologia del computer, purché tengano presenti i pericoli di una prolungata inattività fisica ed i numerosi vantaggi di uno stile di vita sano ed equilibrato, scrivono gli autori.

La ricerca fa parte di un lungo studio longitudinale longitudianle sulla salute degli uomini e l’invecchiamento che coinvolge più di 19.000 uomini dal 1996.

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