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Crescita demografica e sviluppo sostenibile: l’esempio malese

La Malesia deve fronteggiare cambiamenti climatici e una crescita demografica esponenziale. lo fa con un team internazionale di esperti che, a partire dal 2006 lavoro al progetto di Iskandar, la prima metropoli smart, che conterà 3 milioni di abitanti entro il 2025

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 04.11.2012

Come coniugare crescita della popolazione, urbanizzazione e cambiamenti climatici? La Malesia, ancora una volta, sembra avere una soluzione all’avanguardia, con la città di Iskandar, che prevede di raddopiare la propria popolazione entro il 2050, ma che progetta contemporaneamente di ridurre del 50% le proprie emissione di gas serra spingendo l’acceleratore sulla green economy.

Il team internazionale di esperti che costituisce il GSIAC, l’organismo voluto dal primo ministro malese Dato’ Seri Najib Tun Razak, per realizzare lo sviluppo sostenibile del Paese

Iskandar, in Malesia, promette di essere la prima “smart city” del sud-est asiatico fondata sui principi di integrazione sociale e basse emissioni di anidride carbonica grazie a green economy e  tecnologie verdi. Secondo esperti internazionali potrebbe diventare un modello per le città con una popolazione in rapida crescita.

Iskandar oltre a proporsi come modello per l’urbanistica, sta già diventando  un potente magnete per gli investimenti esteri, con investimenti nel cinema, più in generale nel’industria del divertimento  e con l’stituzione di università occidentali a distanza (Newcastle University, Southampton University e Marlborough College). 

La Malesia, per affrontare lo sviluppo della smart city, ha attivato il suo pool di esperti, appositamente riunito nel Global Science and Innovation Advisory Council (GSIAC) che ha come unico scopo assistere il paese nel suo sviluppo sostenibile. GSIAC è presieduto dal suo fondatore, il primo ministro Dato ‘Seri Najib Tun Razak.

Iskandar, che è stata fondata come città sostenibile,  copre un’area di 2.217 chilometri quadrati sulla punta meridionale della penisola malese – paragonabile per dimensioni al Lussemburgo in Europa. La sua popolazione era di 1,3 milioni di persone nel 2010  e si prevede che raggiungerà i 3 milioni entro il 2025.

Entro il 2025, il PIL previsto di Iskandar sarà di 93,3 miliardi dollari, un aumento del 465% rispetto al 2005, e il PIL pro capite sarà di 31.100 dollari, con un aumento del 210%.

 Ellis Rubinstein, Presidente e CEO della New York Academy of Sciences (NYAS) spiega: ” Iskandar vuole offrire un modello per i paesi che hanno bisogno di soddisfare le esigenze sociali ed economiche della rapida crescita delle popolazioni e le sfide ambientali”. Rubinstein è il capo della segreteria dello GSIAC.

“Raramente un paese ha mai avuto l’opportunità di creare una metropoli urbana completa di queste dimensioni praticamente da zero”, aggiunge il dottor Zakri. “Questo grande progetto malese sta beneficiando delle migliori idee comprovate nello sviluppo sostenibile condivise da esperti di fama mondiale attraverso il Global Science and Innovation Advisory Council”.

Oltre 600 iniziative sono portate avanti in più di 20 progetti (http://bit.ly/TCxCmf) che coprono ogni aspetto dello sviluppo di Iskandar, tra cui la pianificazione ambientale, l’efficienza energetica, l’utilizzo del territorio, le case, la sicurezza, le infrastrutture sociali, l’istruzione, il turismo, lo sviluppo del business, la comunicazione, la progettazione stradale, i mezzi pubblici, la manutenzione, i rifiuti solidi, le acque piovane e la gestione delle coste. 

Le Nazioni Unite stimano che la popolazione umana crescerà da 7 a 9 miliardi entro il 2050, di cui più di 6 miliardi vivranno in ambienti urbani, cioè la popolazione nelle città raddoppierà rispetto ad oggi. 

Lo stress ambientale causato da questa intensa crescita urbana è immenso. Oltre il 70% delle emissioni di CO2 oggi si riferiscono alle esigenze delle città. 

I pianificatori della smart city hanno posto la vivibilità e la sostenibilità al centro dello sviluppo di Iskandar, con l’obiettivo di raggiungere bassisimi livelli di emissioni di gas serra che possano essere riassorbite dalla natura. Ecco cosa è scaturito dalle menti degli esperti e che costituisce l’ossatura per lo sviluppo della città:

– Uso ridotto di petrolio e carbone a favore del gas naturale, biomassa, energia solare, e un aumento dell’efficienza energetica; 

– Costruzione di edifici a  basse emissioni di carbonio che richiedono basso consumo di energia e di risorse naturali e produzione di gas serra pari a zero o basso;

-Un sistema “intelligente” per i veicoli del trasporto pubblico e privato, nonché lo sviluppo del transito orientato, tra cui l’uso di aree miste residenziali e commerciali volte a massimizzare l’accesso ai trasporti pubblici:

– Inclusione sociale ed economico.

L’istituzione della prima “smart city” del sud-est asiatico sta attirando “smart money” da parte degli investitori di tutto il mondo. Dal 2006 fino a giugno 2012, Iskandar ha attirato 31.200.000.000 dollari in investimenti, il 38%  da fonti estere. Più del 10% dei nuovi investimenti è stato commesso nei primi sei mesi del 2012.

 

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