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Rapida espansione urbana minaccia la biodiversità

Secondo uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences c’è una speranza di poter adattare lo sviluppo delle città prima che un boom nella costruzione di infrastrutture comprometta il tessuto urbano.

Scritto da Giulia Chiarenza il 19.09.2012

Secondo uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences c’è una speranza di poter adattare lo sviluppo delle città prima che un boom nella costruzione di infrastrutture comprometta il tessuto urbano.
Ricercatori di Yale, della TexasA&M e della Boston University prevedono che entro il 2030 le aree urbane si estenderanno per 1.2 milioni di chilometri quadrati.
La crescita nelle aree urbane coinciderà con la costruzione di strade, palazzi, impianti idrici e sanitari, infrastrutture e impianti energetici che trasformeranno il territorio e le città globalmente. Stime recenti prevedono una spesa compresa tra i 25 e i 30 mila miliardi di dollari per tali trasformazioni entro il 2030, con la sola Cina che ne spenderà 100 miliardi l’anno.

Foto: Maria di Gregorio

“Data la longevità e quasi irreversibilità degli investimenti nelle infrastrutture, sarà decisivo pensare alle politiche future per fronteggiare il loro impatto sull’ambiente, sostiene Karen Seto, autrice dello studio e professoressa  di ambiente urbano alla Yale School of Forestry & Environmental Studies. “Abbiamo l’ enorme opportunità di orientare lo sviluppo delle città e il loro impatto sull’ambiente”.
Quasi la metà dell’incremento nell’urbanizzazione – più del 75% – verosimilmente avverrà in Asia, dove è previsto che la Cina e l’India assorbiranno il 55% del totale.

Il tessuto urbano in Africa crescerà molto più velocemente e l’espansione si concentrerà in cinque regioni: Nilo, Egitto, la costa occidentale, sul golfo della Guinea, la sponda settentrionale del lago Vittoria, la regione Kano in Nigeria settentrionale e Addis Ababa in Etiopia.
“L’espansione urbana si concentra in poche aree dove sono presenti grandi città e industrie” sostiene la professoressa Seto.

In America settentrionale dove il 78% della popolazione vive in aree urbane, il tessuto urbano raddoppierà quasi entro il 2030. Lo studio prevede anche che l’espansione urbana di 48 paesi sui 221 presi in considerazione sarà irrilevante.
Per la ricerca gli scienziati hanno utilizzato schemi storici di crescita demografica, le previsioni dell’ Intergovernmental Panel on Climate Change per il prodotto interno lordo e le proiezioni  delle Nazioni Unite per la crescita urbana.

L’espansione urbana avrà un impatto notevole sulla biodiversità mondiale. “C’è la necessità di rivedere le politiche per la protezione ambientale e cosa significa essere una città sostenibile” afferma Burak Güneralp, altro autore dello studio e ricercatore alla Texas A&M University. Bisogna tenere in considerazione che l’espansione urbana ha conseguenze per specie non umane che hanno un valore per le generazioni presenti e future”.

Si prevede che la rapida espansione danneggerà o distruggerà gli habitat di 139 specie di anfibi, 41 di mammiferi e 25 di uccelli. In più, gravi danni saranno dovuti alla deforestazione tropicale e allo sfruttamento massiccio del terreno.
“L’urbanizzazione è spesso erroneamente considerata una questione locale, ma la nostra analisi dimostra che gli impatti globali sulla biodiversità globale sono ingenti” sostiene Seto. “Il mondo subirà un’ espansione senza precedenti nelle prossime decadi, le sfide sociali e ambientali che ne conseguiranno saranno enormi, ma anche le opportunità che abbiamo di preservare l’ambiente lo sono”.

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