Al centro del fatto sta il capacity payment. Attraverso questo meccanismo incentiva le centrale elettriche a carbone e potrebbe farlo a scapito delle energie rinnovabili.
Il provvedimento sarebbe dovuto entrare in vigore nel 2017 e non del 2014, è stato quindi anticipato. Serve per tutelare le centrali elettriche tradizionali dai deficit di generazione e altre situazioni critiche.
Secondo il capacity payment gli operatori degli impianti devono essere pagati per la capacità impegnata, ricevendo un corrispettivo per ogni MW e versando la differenza tra prezzo di vendita e costi di esercizio. Con la legge di Stabilità questo corrispettivo è aumentato.
Il comma 99 del maxiemendamento ipotizza che l’incentivo sia finanziato a scapito delle altre forme di energia, le rinnovabili.
Dure le reazioni del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, del presidente della Commissione Ambiente Ermete Realacci, di WWF e delle associazioni di settore.
Il Ministro dell’Ambiente ha dichiarato di essere pronto a intervenire nel caso in cui l’incentivazione colpisse le rinnovabili.
Il Presidente Realacci ha dichiarato: “Ha ragione il ministro Andrea Orlando: l’emendamento alla Legge di Stabilità che introduce una forma di capacity payment per le centrali termoelettriche – finanziato dal contributo di tutte le fonti di energia, rinnovabili incluse, ai costi di mantenimento in sicurezza del sistema elettrico – difende gli interessi dei soliti noti, interessi del passato, non le ragioni del futuro e andrà cambiato nel passaggio alla Camera”.
AssoRinnovabili, Gifi e Ifi hanno si dicono molto preoccupati per l’emendamento approvato ieri in Commissione Bilancio al Senato.
“Creerebbe un danno molto rilevante a chi ha legittimamente investito negli ultimi anni e un grave vulnus alla credibilità del nostro paese presso la comunità degli investitori nazionali e internazionali. In questo modo si giungerebbe ad un esito paradossale per cui le fonti rinnovabili andrebbero a finanziare in senso regressivo l’energia da fonti fossili.
“Inoltre, si andrebbe a colpire un settore tecnologico d’avanguardia quale quello delle rinnovabili sui quali il nostro paese potrebbe assumere un chiaro vantaggio competitivo e una funzione di leadership a livello mondiale. Le associazioni chiedono con forza che, con il maxiemendamento che il Governo si appresta a varare, tale disposizione venga eliminata e si dia finalmente spazio a misure a favore dello sviluppo delle rinnovabili e della generazione distribuita, settore che già oggi occupa oltre 130.000 addetti.”
Durissimo il WWF che parla di oltraggio: “Un oltraggio al buonsenso e al futuro del Paese: questo il giudizio del WWF Italia sul comma 99 del maxi-emendamento al DDL Stabilità, approvato al Senato, che prevede il capacity payment[1] anticipato per le centrali termoelettriche a spese delle rinnovabili.
“Il comma va cancellato, senza se e senza ma. Sarebbe un vero e proprio ‘ritorno al passato’, una indebita regalia a favore delle fonti fossili, pagata dalle fonti del futuro”, commenta Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia.
“Ricordiamo che l’Unione Europea sta elaborando una strategia comune sul capacity payment, che dovrebbe in ogni caso favorire, non già minare, la transizione verso le fonti rinnovabili. Non solo il provvedimento è stato anticipato nel 2012, senza aspettare l’Europa con un colpo di mano in Parlamento, ma ora si vuole che entri in vigore subito (e non nel 2017 come già previsto). E’ di tutta evidenza che questo si configura comeun indebito e inefficiente sussidio ai combustibili fossili, oltretutto a fondo perduto, e un grave danno per le rinnovabili. Come al solito si proclama la volontà di lasciare ‘ decidere al mercato ’ solo per le fonti del futuro, mentre i poteri forti trovano sempre qualche ‘manina’ che li aiuta a ripagare investimenti che si sono ampiamente dimostrati ciechi e sbagliati. Le rinnovabili stanno crescendo in tutto il mondo, mentre la produzione di energia con i combustibili fossili rappresenta una delle maggiori fonti di emissione di anidride carbonica, quindi un rischio per il clima. La politica italiana si dimostra sensibile ai poteri forti e incapace di pensare e attuare un vero piano di transizione verso l’economia a basso tasso di carbonio.”
Il minimo che si possa fare è esprimere “SORPRESA” per quanto viene scritto (forse “casualmente”) nel titolo e ripreso poi nel testo.
Nulla di più fuorviante ed erroneo, perchè il “capacity payment” è stato lungamente discusso con l’AEEG (Autorità Energia) e richiesto dagli Operatori delle troppe Centrali a Ciclo Combinato a Gas che sono state costruite nel nostro Paese e che per oltre 3/4 della loro potenza NON possono di fatto operare, causa l’elevato costo del combustibile Gas Metano.
Chi continua ad affermare che l’Italia (peraltro il Paese più a rischio di tutti in Europa per i propri approvvigionamenti energetici e per l’assurdo “Mix” di generazione elettrica) non abbia anch’essda bisogno di disporre di un parco di generazione elettrica opportunamente diversificato ed equilibrato (proprio per poter gestire e rendere utile e compatibile l’ampio parco di generazione intermittente delle nuove Rinnovabili), dice un’eresia o una falsità o peggio ancora, non sa di cosa parla.
Nessun Paese avanzato e sviluppato può fare a meno delle fonti convenzionali e l’Italia è il Paese che ha investito una fortuna per finanziare con lauti incentivi (ben 240 miliardi di Euro previsti nel periodo 2012-2032 che saranno caricati sulle bollette degli ignari consumatori!) e risultiamo secondi al mondo per il Solare FV subito dopo la Germania, che però, opportunamente, produce il 47% dell’elettricità a casa loro dal Carbone ed il 18% dal Gas, per assicurare il benessere e lo sviluppo ai propri cittadini, pur essendo il 1° Paese al Mondo nel Solare FV ed Eolico.
Domandatevi invece perchè certe lobby continuano a sproloquiare su questi temi e forniscono una’informazione del tutto fuorviante e nei fatti estremamente dannosa e pericolosa?
Per chi avesse dubbi in proposito, andare a leggere le statistiche della IEA (International Energy Agency di Parigi) sarebbe il minimo sforzo da fare, per non risultare complici della disinformazione.