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Green Lies, film – denuncia delle ombre della green economy

Un’inchiesta sulle rinnovabili in Italia, che costituiscono una grande opportunità di sviluppo e, proprio per questo, celano insidie derivanti dalle speculazioni in atto da chi investe nel settore, con evidenti ripercussioni sui territori e le popolazioni locali

Scritto da Micaela Conterio il 03.04.2014

Si è svolta ieri la prima proiezione nazionale di Green Lies: il volto sporco dell’energia pulita, il documentario indipendente totalmente autoprodotto che racconta il lato oscuro della Green Economy che può nascondersi dietro le energie rinnovabili e le conseguenti politiche verdi in Italia. Si tratta di un’inchiesta sulle rinnovabili in Italia, che costituiscono una grande opportunità di sviluppo e, proprio per questo, celano insidie derivanti dalle speculazioni in atto da chi investe nel settore, con evidenti ripercussioni sui territori e le popolazioni locali.

green lies

Articolato in quattro puntate (eolico, solare, biogas e geotermia), le inchieste di circa 20-25 minuti racchiuse in un unico film – documentario, offre l’opportunità di indagare sulle realtà territoriali interessate, prendendo in esame i nuovi investimenti nella green economy tenendo in considerazione le caratteristiche ambientali e le esigenze energetiche locali. Successivamente vengono confrontati con le aspettative dei cittadini che sono spesso esclusi dalle politiche di sviluppo energetico locale.

“L’ossatura della tesi che cerchiamo di dimostrare – spiega il co-regista Andrea Mariani – parte da un presupposto fondamentale: nessuno di noi ha intenzione di mettere in discussione questo tipo di sviluppo energetico; ma nel nostro paese questo sviluppo è stato intaccato da tutta una serie di anomalie che stanno rischiando di vanificare tutti quei benefici che scaturirebbero da questo modello”.

Circa un paio di anni fa, infatti, i due registi, Andrea Paco Mariani e Angelica Gentilini, hanno incontrato i comitato di cittadini di tre territori, Camugnano (BO) per la produzione eolica, Salento (LE) per la produzione solare e monte Amiata (Toscana) per la geotermia, in protesta per la costruzioni di impianti di rinnovabili sul territorio locale. Situazione anomala e in controtendenza, visto l’ampio consenso che riscuotono le rinnovabili, anche in chiave di risultati in risposta al fabbisogno energetico. Scendendo nel dettaglio sono emersi numerosi casi di speculazione diffusi a livello nazionale. Il documentario passa in rassegna, quindi, diversi esempi, dal Greenwashing al sistema degli ecoincentivi, per evidenziare quelle che sono le problematiche legate a questo nuovo modello economico, specialmente dove le pratiche di green economy danno vita ad una vera e propria industrializzazione energetica di interi territori. Non sono pochi i casi in cui le sterminate praterie di pannelli solari rimangono inattive dopo essersi sostituite ad aree precedentemente fertili.

L’avvento delle energie rinnovabili – si legge sul sito del progetto – rappresenta un’autentica rivoluzione economica e culturale, che può liberare l’umanità dal vincolo, che dura ormai da decenni, di una produzione energetica basata sui combustibili fossili, con tutte le conseguenze geopolitiche, sanitarie ed economiche che ciò comporta. Ma lo sviluppo delle rinnovabili in Italia tuttavia sta dimostrando alcune importanti anomalie, che rischiano di vanificare completamente quei meccanismi virtuosi che potrebbero scaturirne. “Green Lies si propone questo obiettivo – conclude Mariani – mettere in luce queste anomalie, ma con un intento propositivo, cercando di dare cioè delle risposte, per un cambio di natura culturale su come si consuma, come si risparmia e come si produce energia anche arrivando all’autoproduzione”.
Consapevoli che però le rinnovabili rappresenteranno realmente una rivoluzione energetica e culturale, solo quando saranno a portata di tutti e non un beneficio per pochi.

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