Il tetto di spesa di sei miliardi di euro annui sta per essere raggiunto. Passati trenta giorni da tale data cesserà l’applicazione del Quinto Conto Energia relativo all’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonte solare.
Gli scenari che si aprono sono contraddittori e la situazione di instabilità politica, di impotenza legislativa, non favoriscono la formulazione di una strategia a lungo termine.
Secondo Elemens gli investimenti dovranno guardare ad un ormai vicino orizzonte in grid-parity, dove il costo dell’energia elettrica prodotta con il fotovoltaico ha lo stesso prezzo di quella convenzionale, condizione più facile a realizzarsi in luoghi con tanto sole, come l’Italia meridionale, e conveniente presso siti in cui l’autoconsumo è importante.
Mentre per i sistemi ad accumulo pare ancora presto, a causa della mancanza di incentivi espliciti e di un costo tecnologico elevato, per gli impianti domestici la possibilità di vederne di costruiti sarà legata agli effetti della crisi economica e dell’ormai acquisita sensibilità ambientale.
Il report IHM spiega che la tendenza sarà quella di un declino europeo di produzione fotovoltaica, causata perlopiù dai tagli all’incentivazione e ai dazi verso i prodotti cinesi. Tale discesa verrà però compensata da una crescita esterna al vecchio continente.
L’Italia passerà da una quota di mercato mondiale pari al 30 % nel 2011, al 13 % nel 2012, ad una quota del 5 % nel 2013.
In questi giorni uscirà anche il Solar Energy Report del Politecnico di Milano. Il documento descriverà le prospettive del fotovoltaico italiano per i prossimi anni.
Ipotizzando luglio prossimo come data di stop agli incentivi, il report lascia spazio a due distinti scenari per l’anno corrente. Uno scenario conservativo che prevede l’installazione di altri 1,5 GW di potenza, ed uno scenario ottimistico, che eleva il valore a 2,2 GW per lo stesso anno. Inciderà molto il meccanismo delle detrazioni fiscali.
Per il 2014 è invece prevista la grid parity almeno al sud. La potenza coinvolta nel corso dell’anno sarà suddivisa nel modo seguente.
Il mercato residenziale potrebbe godere di una riduzione dei costi qualora ci si indirizzasse verso i Gruppi di Acquisto Fotovoltaico e si sviluppassero i sistemi si stoccaggio e di gestione intelligente. La quota si aggirerebbe intorno a 200 kW. Il segmento con impianti di potenza compresa tra i 20 e i 200 kW apporterebbero ulteriori 650 kW grazie ai S.E.U. se accompagnati da una parallela regolamentazione normativa, e grazie ai contesti multicliente per la vendita dell’energia.
In calo gli impianti di potenza superiore al megawatt, che contribuirebbero con 50 MW annui.
Il totale per il 2014 è di 900 MW fotovoltaici, il 74 % in meno rispetto il 2012.
Da considerare anche la fetta di mercato che si sta ritagliando l’attività di O&M (operation & mainteinance).