Secondo uno studio della University of Toronto, Mississauga, i primi predatori comparsi sulla Terra non avevano alcuna paura di aggredire e azzannare animali di taglia più grossa di quanto in realtà potessero masticare.
Questa è la conclusione di uno studio eseguito dal ricercatore Kirstin Brink assieme al professor Robert Reisz, entrambi appartenenti al Dipartimento di Biologia dell’Ateneo canadese.
I due studiosi ritengono che il Dimetrodon (o Dimetrodonte), il carnivoro tetrapode vissuto nel Permiano inferiore (tra i 298 e i 272 milioni di anni fa), i cui resti sono stati rinvenuti sia in Europa che nel Nordamerica, sia stato il primo vertebrato terrestre a sviluppare i denti cosiddetti – in gergo tecnico – ‘zifodonti’.
I denti ‘zifodonti’, a differenza dei classici denti ‘conici’, sono denti compressi, con i margini seghettati da file di denticoli, simili al margine di un coltello da carne, e consentivano un morso più efficiente, permettendo così al Dimetrodon di cibarsi di prede più grandi di lui.
Mentre la maggior parte dei dinosauri carnivori, i grandi protagonisti dell’Era Mesozoica, possedevano denti zifodonti, prove fossili suggeriscono che i denti seghettati si siano evoluti per primi in Dimetrodon, circa 40 milioni di anni prima di quanto avvenne poi nei dinosauri teropodi.
“Tecnologie come il microscopio elettronico a scansione (SEM) ed esami istologici ci hanno consentito di esaminare questi denti in dettaglio per ottenere modelli prima sconosciuti nella storia evolutiva del Dimetrodonte”, afferma Brink.
Il Dimetrodon, con i suoi quattro metri di lunghezza, è stato il vertice della catena alimentare terrestre nel Permiano inferiore ed è considerato il precursore dei mammiferi.
Secondo la ricerca di Brink e Reisz, il Dimetrodon aveva una varietà di strutture dentali precedentemente sconosciute ed è stato anche il primo vertebrato terrestre a sviluppare cuspidi sollevate sulla corona; preposte, nella loro varietà, a particolari funzioni, un carattere specifico dei mammiferi.
Lo studio suggerisce inoltre che i denti ‘zifodonti’ siano rimasti caratteristici delle successive specie di Dimetrodonti, e questo indica un graduale cambiamento delle abitudini alimentari. “Questa ricerca rappresenta un passo importante nella ricostruzione della struttura delle antiche caratteristiche fisiche”, dice Reisz. “Sull’ecologia di questi animali, i denti ci dicono molto di più che non l’osservazione dello scheletro”.
Brink e Reisz hanno studiato le variazioni nei denti del Dimetrodon durante i 25 milioni di anni di evoluzione.
Le analisi hanno indicato i cambiamenti nella struttura del dente verificatisi in assenza di qualsiasi significativa evoluzione della morfologia del cranio e questo fa ipotizzare un cambiamento nello stile dell’alimentazione e delle interazioni trofiche.
“La configurazione a ‘coltello da bistecca’ di questi denti e l’architettura del cranio suggeriscono che il Dimetrodon fosse in grado di afferrare, strappare e smembrare anche prede di grandi dimensioni”, dice Reisz. “I denti fossili hanno attirato molta attenzione sui dinosauri, ma di questi animali, in particolare, che vivevano nel corso di questo primo capitolo dell’evoluzione terrestre, non si conosce ancora a sufficienza”. Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications.