Il prossimo appuntamento elettorale è fissato per domenica 25 maggio, quando andremo a votare i nuovi rappresentanti italiani del Parlamento Europeo.
Un momento davvero importante perchè nonostante l’Europa ci sembri distante, la nostra legislazione deriva per circa il 70-75% da direttive e regolamenti decisi a Bruxelles.
E’ per questo che non possiamo perdere un’occasione così importante per esprimere il nostro voto e soprattutto non va mancata l’opportunità di far approdare al Parlamento Europeo chi sia intenzionato a difendere gli animali e l’ambiente.
Infatti, nel quadro di un’agricoltura europea prevalentemente caratterizzata da sistemi intensivi nel quale si inserisce la crescente tendenza dei Paesi in via di sviluppo a optare a loro volta per un’agricoltura intensiva, sarà più rinviabile nell’agenda europea il tema della sostenibilità del pianeta e di come andremo a nutrire una popolazione mondiale crescente.
Sarà necessario discutere e proporre un nuovo modello di agricoltura e alimentazione per superare il paradigma dell’allevamento intensivo. Ma sarà anche fondamentale che in quei dibattiti ci siano le voci di chi intende spingere per un sistema di produzione alimentare diverso, dove gli animali ritrovino il proprio spazio in un contesto maggiormente naturale, facendoli uscire dalle “fabbriche del cibo”.
A nostro avviso, uno dei punti centrali sul quale imperniare questo nuovo modello riguarda la trasparenza verso il consumatore e le informazioni che gli vengono messe a disposizione: come già avviene per le uova, crediamo necessario introdurre l’etichettatura obbligatoria secondo il metodo di produzione per carne e prodotti lattiero-caseari. Diamo ai consumatori l’opportunità di scegliere cosa acquistare, informandoli anche sul sistema in cui è stato allevato l’animale da cui proviene quel prodotto e che indirettamente stanno finanziando. Intensivo? Estensivo? All’aperto?
Essenziale, poi, è rinforzare la legislazione di protezione degli animali, a cominciare dall’applicazione di quella esistente. Basta deroghe, basta rinvii: se esiste una legge va attuata e rispettata nei tempi previsti.
In terzo luogo sarebbe fondamentale prendere provvedimenti per mettere fine all’uso sistematico e preventivo di antibiotici: negli allevamenti intensivi, dove gli animali vengono spinti all’estremo delle loro possibilità, anche quelli sani vengono trattati con antibiotici proprio perchè non sopravviverebbero in quelle condizioni. L’uso di antibiotici su un così gran numero di animali contribuisce allo sviluppo di batteri antibiotico-resistenti, che stanno iniziando a diffondersi anche nella popolazione umana. Stiamo esponendo la nostra salute a seri rischi.
Bisognerebbe inoltre riportare gli animali al pascolo e fare in modo che i cereali che vengono forniti come alimento agli animali venissero utilizzati per l’alimentazione umana. Questo non solo per far uscire gli animali dalle “fabbriche” di carne, ma anche perchè la conversione dei cereali (dati come mangime agli animali) in carne, latte, uova da essi derivati è inefficiente: per ogni 100 calorie di cereali commestibili, come il mais, dati al bestiame, solo 30 calorie ritornano sotto forma di carne e latte. Si verifica quindi uno spreco enorme di energia e un impatto negativo sull’ambiente. In più, questi stessi cereali potrebbero essere destinati al consumo umano e sopperire alla crescente domanda di cibo.
Altro ingrediente per il nuovo modello: adottare politiche migliori negli acquisti degli enti pubblici, come le mense scolastiche. Sarebbe infatti indispensabile che questi, invece di privilegiare i prodotti a basso costo derivanti da sistemi intensivi, scegliessero alimenti più rispettosi del benessere animale e sostenibili soprattutto perchè, il più delle volte, i fruitori sono i bambini.
E, per concludere, si dovrebbero prevedere sussidi e/o incentivare con una diminuzione delle tasse gli allevatori che scelgono di orientarsi verso l’allevamento estensivo, possibilmente con l’uso di pascolo.
Il nostro è un appello ad andare a votare dunque. Se credete nelle proposte delineate sopra, potete consultare i candidati che si sono impegnati una volta eletti a sostenerle cliccando qui.
Se consideriamo che siamo nel campo dei progetti futuri perché non pensare ad abolire del tutto gli allevamenti (qualsiasi allevamento comporta sofferenza fisica e psicologica degli animali) e a ridare la meritata dignità di esseri senzienti agli animali altri? È per questo che non andrò a votare. Non credo che le istituzioni falsamente democratiche faranno mai leggi così giuste perché lo sfruttamento degli schiavi non umani arricchisce anche le istituzioni stesse …sarebbe troppo rivoluzionario proporre l’abolizione. Il votare sarebbe come avallare il sistema corrotto che tutti noi abbiamo sotto gli occhi.