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Credere e conoscere: un libro

Scritto da Maria Rosa Pantè il 11.06.2012

Ho letto il libro “Credere e conoscere” non solo per i temi, ma soprattutto per gli autori, in particolare uno. I temi, lo dico subito, sono quelli più delicati, quelli inerenti la nascita, la morte, la sessualità, la cura, la ricerca sulle staminali, l’eutanasia e il fine vita. Sono i temi fondamentali. Gli autori, il libro infatti è costruito sul dialogo, il confronto, sono un medico e politico, Ignazio Marino e il cardinale Carlo Maria Marini. È per quest’ultimo, in particolare, che ho letto subito il libro, uscito quest’anno per Einaudi. Avevo bisogno di una boccata d’ossigeno. In quanto credente e cattolica volevo che l’ossigeno mi arrivasse più che dalla scienza, il conoscere del titolo, dalla fede, il credere.

Non sono stata delusa

Le idee di Marino sul fine vita, sulle staminali mi sono abbastanza note e le condivido. Il progetto di legge sul testamento biologico giace in Parlamento, giace come un malato terminale mi verrebbe da dire. Ché né muore, almeno si ripartirebbe da zero, né guarisce: è tenuto in un limbo, come sarà di noi qualora il destino ci porti ad arrivare alla fine della vita incapaci di far valere la nostra volontà riguardo le cure mediche.

Sulle staminali c’è da dire che la ricerca in Italia non ha quasi fondi e la Chiesa comunque influenza pesantemente tute le scelte di una classe politica per lo più debole e clientelare, a prescindere.

La chiesa, la chiesa… Travolta da scandali di ogni tipo, cosa che si ripete nei secoli, nulla di nuovo, per carità: certo ogni volta per un credente è difficile superare lo sconcerto, la delusione, anche il dolore. Ricordo sempre la frase di Leonardo Boff, teologo della liberazione, “Per fortuna Dio è più grande della Chiesa” e così deve essere. Io credo che tutti gli scandali ancora una volta rafforzeranno la fede, perché lo scandalo è pietra di inciampo e inciampare purché non si cada troppo rovinosamente fa diventare più saggi.

Allora che escano gli scandali, ma tutto questo non aiuta la Chiesa nella sua missione. La chiesa come dice il libro nella conclusione ha uno scopo più ambizioso che occuparsi di Etica ed è diffondere il Vangelo. Ecco, si occupasse di questo, tutto il resto verrebbe da sé, dalla dirompenza del messaggio di Cristo.

In ogni caso leggere le parole del Cardinale è una carezza. Senza mai trascendere, o fare sensazionalismi, senza uscire dalla dottrina della Chiesa il Cardinale ti porta a capire che cosa sia la Chiesa nel senso più alto: una comunità spirituale di fedeli che condividono con tutti la vita, le cose belle e quelle meno belle. La fede porta al perdono, all’aiuto reciproco, all’accettazione. Anche degli omosessuali, anche delle coppie di fatto, anche di chi nel dolore decide di avere una morte dignitosa.

Tutto il contrario di chi dice che omosessualità e pedofilia sono correlati (Bertone), o di chi dice che il terremoto è una punizione divina (Pontifex).

Per citare le chicche più recenti.

E dunque è vero che conoscere è fondamentale e far conoscere è compito della scienza, ma anche la Chiesa ha un compito grande, ancora più grande, e per i credenti e per gli altri, la parola chiave è credere. Credere in Dio, ma anche nell’uomo, nel futuro, nella scienza, nella felicità, almeno un pezzettino di felicità per tutti.

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