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L’alba del pensiero, puntate settimanali tra filosofia e natura – puntata 2

Scritto da Alba Fecchio il 15.10.2010

Alba del pensiero - rubrica settimanale di filosofia e natura

Buon Venerdì!

Anche questa settimana vorrei farvi indugiare, ancora un momento, nell’affascinante mondo dei presocratici. Dobbiamo fin da ora analizzare come le varie scuole di pensiero, già dall’antica Grecia, fossero assai variegate.

Da un lato troveremo chi non pensa che vi sia nulla al di fuori della natura stessa, e che dunque le cause, i movimenti delle cose siano da ricercarsi in un qualcosa di “tangibile” e materiale. Chi invece sente la necessità di proiettare al di fuori del mondano un principio ordinatore.

Le cose, generalizzando il discorso, non sembrano poi cambiate così tanto, non trovate?

Ancora oggi si additano gli uni come materialisti e gli altri come metafisici.

Per esempio, chi a scuola non ha mai studiato in Biologia che la materia è formata da atomi e che essi hanno una struttura ben precisa?

Bene, questo tipo di visione del reale, e dunque della natura, definito Atomistico nasce nell’antica Grecia con due grandi pensatori: Leucippo e il più famoso Democrito. Purtroppo non è giunto nulla fino a noi in modo diretto, ma conosciamo le loro dottrine tramite lo storico Diogene Laerzio e il buon vecchio Aristotele.

Democrito fu colui che trasformò l’opposizione tra essere e non essere, già delineata da un’altra scuola- quella degli Eleati- su cui soffermeremo l’attenzione tra poco, nell’opposizione logica di pieno e vuoto, costruendo una spiegazione materialistica dell’esperienza.

Non a caso, infatti, si reputa che l’atomismo possa essere considerato il più grande tentativo di spiegazione scientifica della realtà, tentativo che ha continuato a influire sul pensiero occidentale fino all’età moderna, soprattutto per quanto riguarda il concetto di atomo.

Non a caso Democrito sarà l’antagonista nascosto di tutta la filosofia Platonica.

Ma arriviamo ai punti chiave della sua dottrina. I principi di tutte le cose sono gli atomi ( dal greco a-alfa privativa- tòmos: ciò che è indivisibile) e il vuoto. Grazie al vuoto, infatti, gli atomi sono liberi di muoversi aggirandosi vorticosamente e generando tutti i composti come il fuoco, l’aria, la terra, che sono complessi di atomi particolari. La causa della conformazione di tutte le cose è l’Ananckè, la necessità. Ciò sta a significare che la causa è intrinseca a questo movimento vorticoso degli atomi stessi. Gli atomi inoltre, continua Democrito, non hanno qualità, ciò significa che il dolce, il caldo sono il prodotto dello scontro tra gli atomi che compongono una cosa e quelli che formano gli apparati sensoriali dell’uomo. Quindi, per essere più chiari, dire che un limone è aspro è solo un’opinione soggettiva degli uomini, un loro modo di vedere le cose ma che non corrisponde alla realtà in modo oggettivo, in quanto causato dallo scontro tra atomi che compongono corpi diversi.

Passiamo all’altro fronte.

Se da un lato troviamo un pensiero strettamente materialistico, già fin dagli albori dei tempi vi è chi dà una spiegazione della natura in senso trascendentale. Prima di parlare di colui che creò per la prima volta nella storia dell’uomo un “sistema” metafisico di straordinaria portata, ossia Platone, dedichiamo l’attenzione al signor Parmenide.

Parmenide fa parte della sopracitata scuola Eleatica (dal nome della città Elea, oggi chiamata Ascea) o, per meglio dire, ne fu il fondatore. Il problema ontologico viene risolto da Parmenide introducendo il concetto di Essere. La sua frase più famosa, seppur suoni all’apparenza un po’ sibillina, è: è, e non è possibile che non sia…non è, ed è necessario che non sia.

Cosa vuol dire Parmenide? Vuol dire che ciò che sta alla base della Natura non è qualcosa di materiale e dunque corruttibile, ma semplicemente Essere in quanto ingenerato, eterno ed immortale. L’Essere è paragonato ad una sfera perfetta, sempre uguale a se stessa nello spazio e nel tempo, immagine classica della perfezione compiuta. Al di fuori dell’Essere non può esservi nulla, perché seguendo la logica “il non-essere non è”.

Tutto questo discorso può all’apparenza sembrare astratto. In realtà, quello che vorrei che fin da ora emergesse è che l’età moderna e quella contemporanea non hanno inventato nulla di nuovo. Sono, nella maggior parte dei casi, delle trasposizioni e modificazioni di idee che nascono nella culla della filosofia ellenica. Vedremo infatti che l’atomismo, con la pretesa di conoscenza oggettiva del mondo verrà ripresa ad esempio da tutti i pensieri positivistici dell’800, oppure che Parmenide non smetterà di affascinare. Il pensatore cristiano Plotino ne sarà influenzato totalmente, ma anche il più moderno Heidegger.

Il concetto di Natura- Fusis- come noterete voi stessi si sta modificando, legandosi al concetto di di uomo e società. Questo nesso non cesserà più di esistere, come evidenzierà molto bene Hannah Arendt. Ma avremo modo di vedere tutto, a suo tempo.

Ho deciso di proporvi un film alla settimana legato al tema della Natura. Forse un po’ come auto-difesa, per dimostrarvi che reputo necessario anche conoscere la contemporaneità e ciò che i grandi registi ci propongono riguardo al nostro tema.

Il film ( un documentario in realtà) che vi propongo questa settimana è Grizzly Man del regista tedesco Warner Herzog.

Qui il legame uomo ambiente appare fondamentale e lascia aperto molti quesiti: esiste l’empatia fra uomo e animali? La natura manda dei segnali all’uomo?

Buona visione e alla settimana prossima!

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