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Fuori controllo focolaio di tubercolosi bovina in Abruzzo
Orsi marsicani bevono acqua delle vacche in quarantena

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 31.10.2014

E’ del tutto fuori controllo il focolaio di tubercolosi che in Abruzzo ha già ucciso un esemplare del rarissimo orso marsicano e che è stato rilevato nelle vacche al pascolo nel Parco Nazionale d’Abruzzo e nelle zone limitrofe ormai tre anni fa. A denunciarlo in un comunicato l’Associazione per la tutela dell’orso marsicano Salviamo l’Orso, che rileva “gli intollerabili ritardi del Ministero della Salute e del Servizio Veterinario regionale”.

Località Fonte di Vico, 22 luglio 2012. Vitello morto fra le vacche in quarantena dopo gli episodi di tubercolosi

Località Fonte di Vico, 22 luglio 2012. Vitello morto fra le vacche in quarantena dopo gli episodi di tubercolosi

Una gravissima situazione che si trascina inesorabilmente senza trovare una soluzione a partire dal luglio del 2012, quando con un’inchiesta di Gaianews.it si era innegabilmente dimostrata la cattiva gestione del primo focolaio di tubercolosi rilevato sulle vacche. Infatti gli animali che dovevano essere tenuti in quarantena, come dimostra il video girato da una nostra giornalista, erano liberi di vagare in un territorio limitrofo al parco. E la tubercolosi, lo ricordiamo, è anche una malattia trasmissibile agli uomini.

Da allora, denuncia Salviamo l’orso, non solo non sono stati presi provvedimenti efficaci, ma altre vacche sono risultate contagiate, un’orsa è morta negli scorsi mesi, e in particolare un allevatore è stato denunciato per avere liberato degli animali in quarantena recuperati con fatica dal personale del Corpo Forestale dello Stato e dalla Vigilanza del Parco d’Abruzzo. Alcuni di questi sono ancora liberi di contagiare altri animali.

Incredibilmente Salviamo l’Orso denuncia anche che alcuni orsi “come riportato  in questi giorni dagli stessi responsabili dell’ASL di Avezzano, si abbeverano dalla stessa vasca del bestiame in quarantena“.

“Insomma nonostante alcuni lodevoli tentativi di riportare la situazione sotto controllo, di cui diamo atto essenzialmente al Presidente dell’Ente Parco Dott. Carrara ed ai funzionari del Ministero dell’Ambiente che seguono la situazione dallo scorso Aprile, continuiamo a registrare una sostanziale mancanza di strategia e di azioni risolutive da parte del Ministero della Salute e dei Servizi Veterinari regionali”, continua Salviamo l’Orso.

La popolazione di orso marsicano è ridotta a soli 50 esemplari e la altissima mortalità è la causa che minaccia in maniera più pericolosa la popolazione di estinzione. Della tutela dell’orso marsicano sono responsabili il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise nelle persone del Direttore Dario Febbo e del Presidente Antonio Carrara, la Regione Abruzzo nelle persone dell’Assessore Bartolomeo Donato Di Matteo e del Presidente Luciano d’Alfonso e il Ministero della Salute nelle persone del direttore della Direzione generale per la protezione della natura e del mare Renato Grimaldi e del Ministro Gian Luca Galletti.

La tubercolosi bovina è una patologia con effetti socio-economici e di salute pubblica di notevole rilevanza, essendo una malattia trasmissibile anche all’uomo. (Fonte: Ministero della Salute). Responsabili per il monitoraggio e la gestione di questa malattia sugli animali sono la Regione Abruzzo nelle persone dell’assessore Dino Pepe, del Presidente Luciano D’Alfonso, la ASL Regionale competente, il Ministero della Salute, nella persona del dirigente della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute Silvio Borrello e del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Conclude Salviamo l’Orso: “A quando un decreto che stabilisca puntualmente e obbligatoriamente tutte le misure necessarie per l’eradicazione del focolaio infettivo che minaccia non solo la fauna selvatica ed il bestiame degli allevatori virtuosi, ma anche la salute umana? E’ possibile che la Direzione che si occupa di Sanità Animale al Ministero della Salute non comprenda l’urgenza che la situazione ormai impone? Quanto dovremo ancora aspettare per vedere concretamente applicate queste misure? A quando l’abbattimento di tutti i capi che continuano ad infettarsi l’uno con l’altro nell’attesa che il Ministero della Salute si decida a pronunciarsi? Arriveremo in questa situazione alla prossima stagione di monticazione e magari si permetterà nuovamente il pascolo in un’area infetta?”Rivolgiamo un appello ai responsabili del Ministero della Salute e dei Servizi Veterinari regionali, affinchè ci rispondano pubblicamente, giustifichino il loro ritardo e ci facciano sapere, informandone l’opinione pubblica abruzzese, quando e come intendono far fronte a questa emergenza”.

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