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Tubercolosi bovina in Abruzzo, esperti: necessario chiudere i pascoli di due paesi

Dopo un focolaio di tubercolosi bovina nel 2012 e la morte di un'orsa il marzo scorso gli esperti hanno chiesto la chiusura dei pascoli di due paesi

Scritto da Federica di Leonardo il 07.06.2014

Arrivano i primi provvedimenti per gestire e contenere la tubercolosi in Abruzzo. E’del 30 maggio la lettera del Direttore della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, Gaetana Ferri, che invita le autorità competenti abruzzesi a tenere conto del parere dei tecnici riunitisi il 22 maggio. Secondo quanto emerso dalla riunione è necessario che i pascoli di Gioia dei Marsi e Lecce dei Marsi siano chiusi in attesa dei risultati delle analisi che accerteranno se le vacche ammalatesi nel 2012 e la femmina di orso marsicano morta a marzo scorso sono state contagiate dallo stesso batterio. La lettera deve ancora essere inviata ai sindaci. Gaianews.it ha raggiunto il sindaco di Gioia dei Marsi che si riserva di valutare quando avrà ricevuto la documentazione.

orso

Sono due i paesi che dovranno chiudere i pascoli fino a nuovo ordine, secondo quanto invita a a fare il Ministero della Salute su indicazione di un Tavolo Tecnico di esperti: si tratta dei paesi di Gioia dei Marsi e Lecce dei Marsi. Il provvedimento cautelativo varrà fino a quando non saranno noti i risultati delle analisi che saranno condotte sul micobatterio della tubercolosi delle vacche ammalatesi nel 2012 e dell’orsa morta nel 2014, sempre sui territori dei due paesi. Le analisi accerteranno se fra i due eventi esiste una relazione.

Salviamo l’Orso ha espresso “la sua soddisfazione per il supplemento d’indagine a garanzia della salute dell’orso e del bestiame” e ringrazia “il Ministero della Salute il Direttore generale ed i suoi tecnici per l’intervento e le parole chiare spese su una vicenda che preoccupa la nostra associazione e tutti coloro che hanno a cuore la sorte dell’orso marsicano da almeno 2 anni, sin dall’apparire del primo focolaio di TBC bovina nel cuore dell’habitat del nostro orso.”

Orso marsicano e tubercolosi bovina

L’associazione ricorda inoltre come nel 2012 il focolaio di tubercolosi fu malgestito perchè “i capi della mandria in cui fu rilevata la presenza di animali infetti da TBC furono spostati senza alcuna precauzione in altra area rischiando di infettare ulteriori animali e la stessa fauna selvatica, andrebbe attentamente valutata per capire se eventualmente vi siano stati comportamenti superficiali o disfunzioni nell’azione degli organi competenti.”

L’associazione sottolinea poi come stia ora alle autorità competenti abruzzesi a cui è stata indirizzata la lettera del Ministero, assessorato alla sanità, Ufficio Parchi, Servizio veterinario, e Parco Nazionale d’Abruzzo si assicurino che il provvedimento venga espletato.

Ad oggi, come Gaianews.it ha potuto appurare raggiungendo il sindaco di Gioia dei Marsi, Gianclemente Berardini, la lettera non è stata ancora inviata ai comuni. Il sindaco ha fatto presente come le monticazioni siano ad oggi sospese fino a quando non si accerterà la sanità delle vacche. Quando la lettera sarà inviata dal Parco o dalla Asl al comune, il sindaco Berardini ha detto che valuterà gli aspetti giuridici della questione e prenderà una decisione.

Berardini si è detto dispiaciuto di non essere stato invitato alla riunione del 22 maggio e ritiene ad oggi che la lettera, i cui contenuti conosce solo per sentito dire e perchè letti da noi al telefono, sia un “parere” del Ministero della Salute. “Il Ministero parla per quello che gli si dice, ma bisogna operare a 360°, gli interlocutori ci devono essere tutti” ha detto il Sindaco che ha ribadito più volte però di non essere a conoscenza dei contenuti della riunione del 22 maggio e si riserva di valutarli meglio insieme alla lettera per decidere gli eventuali provvedimenti da mettere in atto.

Infatti Berardini teme che, una volta attuati i provvedimenti, gli allevatori possano rifarsi contro di lui. “Se le vacche restano nelle stalle e non possono nè bere nè mangiare, si tratta di maltrattamento di animali. Chi paga i danni in quel caso? Il WWF, Gaianews.it o il Parco, il Sindaco?” ha dichiarato Berardini.

E’ necessario guardare la questione nella sua complessità, ha spiegato il sindaco, non seguire unicamente le necessità della conservazione dell’orso, che il comune di Gioia appoggia da anni in tutti i modi, non ultimo con il progetto di sicurezza stradale portato avanti con Salviamo l’Orso. Ma è necessario guardare anche ad altri interessi, come quelli degli allevatori, ha concluso.

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