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Orso morto in autostrada, Salviamo l’Orso:
“Autostrada dei Parchi si difende dicendo bugie”

"La società Strada dei Parchi SPA gestore delle autostrade A24 e A25 cerca goffamente di difendersi dicendo bugie," dichiara Salviamo l'Orso in un comunicato

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 14.11.2013

Un orso marsicano è morto investito sull’autosrada A24 nell’aprile di quest’anno. Salviamo l’Orso con un comunicato ha denunciato l’indisponibilità da parte della Società ad un incontro per valutare le operazioni da mettere in atto per minimizzare il rischio per la fauna selvatica e per i guidatori dichiarando che perciò denuncerà la Società. La Società a sua volta ha dichiarato in un comunicato di non aver avuto nessun carteggio con Salviamo l’Orso e che l’associazione sia “scomparsa” dopo il primo contatto. Questa versione è stata confermata dal dottor Pasquale Galante, Direttore Affari Istituzionali, Comunicazione e Marketing della Toto Holding, che gestisce l’autostrada, quando è stato raggiunto da Gaianews.it. A Gaianews.it Galante inoltre ha esposto ciò che è stato fatto in questi mesi e ciò che sarà fatto nei prossimi. Ma Salviamo l’Orso oggi con un ulteriore comunicato dichiara, dati alla mano, che il carteggio fra l’associazione ambientalista e la Toto Holding c’è stato, smentendo la versione di Autostrada dei Parchi e di Galante “La società Strada dei Parchi SPA gestore delle autostrade A24 e A25 cerca goffamente di difendersi dicendo bugie,” scrive Salviamo l’Orso.

orso morto

“L’Associazione Salviamo l’Orso non cerca alcuna pubblicità, è interessata solamente alla sicurezza degli utenti e della fauna selvatica e aspetta serenamente di poterne discutere , quello che abbiamo provato a fare inutilmente per 6 mesi e che l’arroganza ed il disinteresse della società Strada dei Parchi SPA hanno impedito fino ad oggi”, si legge nel comunicato.

E continua: “Il risentito comunicato stampa di Strada dei Parchi SPA, diffuso in relazione a quello reso dall’Associazione Salviamo l’Orso, non meriterebbe da parte nostra alcuna replica: non abbiamo interesse a “guerre” epistolari, ben sapendo che le rispettive ragioni, in uno Stato di diritto, vanno fatte valere nelle sedi opportune. Tuttavia, le palesi falsità contenute nel predetto comunicato della società ci impongono alcune brevi puntualizzazioni.

“E’ falso, ad esempio, che Strada dei Parchi si sia detta ben disposta ad un incontro con la nostra associazione, ma che da Salviamo l’Orso non abbia avuto più segnali. E’ vero l’esatto contrario ed è dimostrabile. Scripta manent, dicevano i nostri padri:
(1) in data 28 giugno 2013 l’Associazione inviava alla società una raccomandata a.r. con la quale dicendosi “interessata ad evitare il ripetersi di tali incresciosi episodi (investimento dell’orso in data 25/4/2013 n.d.e) si rende disponibile ad un incontro teso ad individuare e realizzare con ineludibile rapidità le misure protettive più idonee ed efficaci a tutela della fauna selvatica nel tratto autostradale maggiormente contiguo alle aree di sua presenza e di spostamento”; seguiva riserva di procedere giudizialmente in difetto di riscontro;
(2) il successivo 11 luglio la società, per tramite del proprio legale, manifestava “la disponibilità ad un incontro, in data e luogo da concordare, per esaminare congiuntamente la situazione e le relative criticità”;
(3) l’Associazione riscontrava tale nota, valutando “positivamente la disponibilità resa da Strada dei Parchi ad un incontro…” e proponeva le date del 26 o 27 agosto “in orari che lasciamo alla società individuare” presso la sede di Roma;
(4) la società, il 24 luglio, comunicava “l’impossibilità di fissare la relativa data prima di inizio settembre”, riservandosi di “tornare in argomento entro la fine del mese di agosto per prendere gli accordi del caso”;
(5) nel silenzio della società, il 24 settembre l’Associazione sollecitava nuovamente il rispetto degli impegni presi;
(6) infine, il 3 ottobre, risultava ufficiale il diniego all’incontro.
Circa questa ultima missiva, per ragioni di riservatezza richiesteci dal legale della società, al momento omettiamo di riportarne il contenuto letterale, ma se necessario lo faremo.

orso-investito

“L’Associazione, responsabilmente, ha come unico interesse quello di risolvere in modo soddisfacente il problema -importante e grave- dell’attraversamento stradale da parte degli animali per le serie ripercussioni che ha sulla sicurezza degli utenti e sulla popolazione relitta di orso bruno marsicano che non può più permettersi nemmeno la perdita di un singolo esemplare e per questo aveva auspicato e più volte sollecitato il gestore della rete A24-A-25 a sedersi attorno ad un tavolo per una proficua discussione visto che l’Associazione aveva già pronto un primo studio sulla permeabilità del tratto del tracciato autostradale dove è stato investito l’orso. La porta l’ha chiusa (anzi non l’ha mai aperta) Strada dei Parchi SPA che del resto non aveva battuto ciglio nemmeno dopo i successivi investimenti nel giro di pochi giorni di una cerva vicino a Carsoli e di un lupo a Celano, sempre su tratti autostradali di Strada dei Parchi SPA.

“Consultando il sito di Strada dei Parchi SPA si rileva che negli ultimi sei anni l’unico intervento eseguito a Tornimparte è successivo all’investimento dell’orso e concerne alcuni rifacimenti del manto, nessuno intervento su recinzioni che sono gia’ insufficienti appena installate a causa della loro altezza insufficiente.

“Nei sei anni precedenti la zona di Tornimparte risulta esclusa da ogni spesa (quindi parliamo di svariati chilometri a monte ed a valle dello svincolo), di più, le spese sull’intero tracciato A24-A25 riguardano tutto tranne le recinzioni.La verità è che Strada dei Parchi SPA in tutti questi anni è rimasta inerte, confidando nella pari altrettanto colpevole inerzia degli Enti deputati.

“Ma guarda caso Strada dei Parchi SPA dichiara invece interesse a ricercare le migliori soluzioni esclusivamente insieme agli Enti deputati, come i Parchi nazionali. Secondo la società, quindi ispirandosi evidentemente a princìpi del diritto borbonico, la nostra Associazione, che conta centinaia di soci e rappresenta i cosiddetti interessi diffusi, come tali giuridicamente rilevanti e protetti dall’Ordinamento, non è ricompresa nel novero degli “Enti deputati”.

“Ne prendiamo atto, anche se restiamo convinti del fatto che Strada dei Parchi non ha mostrato alcun interesse a ricercar soluzioni nemmeno insieme agli “Enti deputati” altrimenti non si spiega come a 6 mesi dall’investimento dell’orso, fatto che suscitò grande scalpore ed interesse su tutti i media nazionali (ricordiamo l’articolo di Danilo Mainardi sul Corriere della Sera) c’e’ voluto il nostro comunicato stampa per sapere come stanno alacremente lavorando (sic !) sul problema.

“Secondo Strada dei Parchi “l’attraversamento di animali selvatici sulla A24 e A25 sono temi complessi e delicati”. Osserviamo che tanto spremere di meningi ad oggi ha portato risultati zero. C’è poco da inventare in materia, anche senza voler importare esperienze da Paesi nei quali le ragioni del profitto sono ragionevolmente coniugate alla realizzazione di opere mirate proprio ad evitare incidenti con la fauna, basterebbe leggersi qualche articolo del codice della strada e del codice civile, nonché qualche illuminante sentenza delle Corti italiane per sapere cosa fare (per di più con una spesa ridicola per una società che pratica le tariffe più care d’Italia!).

“Infine occupiamoci dell’ultima bugia di Strada dei Parchi SPA, nessuno dell’Associazione ha mai usato l’espressione “stragi di orsi in autostrada”, ci siamo limitati a riportare ed evidenziare una verità storica incontrovertibile, vale a dire la costante strage di animali selvatici e non (cervi, lupi, caprioli, cani, volpi e quant’altro) sul tratto A24-A25, fatto che, da solo, basta a rendere lampanti le responsabilità della società gestrice. Pertanto, mal si comprende l’euforica constatazione, da parte della società, circa l’investimento letale di due soli orsi…ma questo purtroppo la dice lunga sulla considerazione che essa ha del problema, due orsi morti, non per caso fortuito ma per inadempienze proprie di Strada dei Parchi, su una popolazione di poche decine vuol dire un danno enorme che puo’ accelerare il processo di estinzione della specie.
Questi sono i fatti, il resto è aria fritta, come si dice dalle nostre parti.

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