In seguito alla vicenda dell’approvazione del calendario venatorio in Abruzzo, che comprendeva la delicata questione della caccia in zona A del PATOM, quindi a grave rishio di disturbo per l’Orso marsicano, il WWF aveva fatto ricorso al TAR, che oggi ha sospeso buona parte del calendario venatorio. Il TAR ha motivato la propria decisione affermando che gli argomenti sostenuti dalla Regione per disattendere il parere dell’ISPRA non esprimono una adeguata motivazione.
Dichiara l’Avv. Michele Pezone, che ha curato il ricorso per le associazioni “Nel nostro ricorso abbiamo sollevato numerose questioni circa la legittimità del comportamento della Giunta Regionale che, nel formulare il calendario venatorio 2011-2012, aveva largamente disatteso il parere dell’Istituto Superiore per la Ricerca e Protezione dell’Ambiente (ISPRA), massimo organismo scientifico dello Stato. In particolare la Giunta Regionale ha completamente stravolto i periodi di caccia per le singole specie che erano stati suggeriti dall’ISPRA, allungando il periodo di caccia per ben 27 di queste. Il T.A.R. ha ritenuto che la Giunta Regionale non ha motivato adeguatamente tutti questi abnormi scostamenti dai periodi indicati dall’ISPRA. Inoltre il TAR ha censurato la Regione anche sugli orari di caccia”.
Dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF “E’ l’ennesima sconfitta della Regione Abruzzo in materia venatoria. L’ordinanza del TAR colpisce il cuore stesso del Calendario Venatorio, i periodi di apertura della caccia. La deriva filovenatoria della Direzione Agricoltura e del relativo ufficio caccia e l’estremismo dell’Assessore Febbo stanno causando un vero e proprio kaos nel settore della caccia a discapito della conservazione delle specie. Ad agosto abbiamo prima visto abortire, grazie alla nostra determinazione e all’opposizione di alcuni consiglieri regionali di minoranza, il tentativo da parte della maggioranza di varare il calendario venatorio per legge regionale. Da agosto in poi, la Giunta ha varato ben tre diverse versioni del Calendario, cosa che non l’ha messa al riparo dalle censure del T.A.R. Ora la Giunta Regionale deve gettare la spugna ed arrendersi all’evidenza, adeguando immediatamente i periodi di caccia per tutte le specie alle indicazioni dell’ISPRA.”