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Orso marsicano: Tar conferma decreto, sospesa la caccia nell’area orso fino a giugno

Il Tar ha confermato il decreto che sospende la caccia nelle aree critiche per l'orso marsicano. L'assessore Mauro Febbo ha dichiarato che ricorrerà al Consiglio di Stato

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 13.10.2012

Dopo il ricorso del WWF, il TAR ha confermato il precedente decreto sospendendo fino a giugno la caccia nelle aree dell’orso: nella Zona di Protezione Esterna del Parco e nei Siti di Importanza Comunitaria dove è stata accertata la presenza dell’orso secondo la cartografia dell’apposito Piano per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM).

Foto: Franco Cera

La caccia è dunque sospesa nella Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo e nei Siti di Importanza Comunitaria in cui è stata accertata la presenza dell’orso. Il provvedimento del Tar arriva dopo il ricorso del WWF e degli Animalisti Italiani che avevano criticato il Calendario Venatorio di quest’anno.

Il calendario Venatorio quest’anno, per le aree riguardanti l’orso marsicano, era stato redatto in parte anche sulla base dei dati forniti da un apposito tavolo tecnico. Il tavolo tecnico è la prima azione prevista dal PATOM messa in pratica, se si escludono le azioni del progetto europeo Life Arctos dedicato all’orso. Il WWF aveva però criticato sia la procedura per la costituzione del tavolo, affidata dal Ministero dell’Ambiente alla Regione Abruzzo, sia il modo in cui sono stati condotti i lavori dall’ufficio preposto dell’Assessorato alle Politiche agricole e di Sviluppo rurale. L’assessore Mauro Febbo ha già dichiarato al Centro.it che ricorrerà al Consiglio di Stato.

E’ stata  accolta la richiesta sul non utilizzo di pallini con piombo così come richiesto dall’associazione ambientalista ed è inoltre è vietata la caccia a Quaglia, Tortora, Allodola, Beccaccia, Marzaiola, Beccaccino, Moriglione e Pavoncella.

E’ stato vietata la caccia a tutte le specie (quindi l’attività venatoria è vietata completamente) nelle decine di Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale presenti nella regione Abruzzo. 

Dichiara Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia: “Oggi è un gran bel giorno per la fauna abruzzese. Vengono accolte dalla magistratura amministrativa le nostre tesi. È l’ennesima sconfitta sulla caccia inanellata dalla Regione Abruzzo che su questa materia rimedia continue brutte figure. Speriamo che questa bocciatura faccia riflettere la Giunta regionale ed i partiti che la sostengono sulla necessità di gestire l’attività venatoria in maniera corretta, ritirando, ad esempio, l’atto con il quale è stata recentemente aperta la strada alla caccia di cervi e caprioli nella nostra regione”.    

 

 

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