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Amianto: 5mila morti l’anno, picco atteso nel 2020

Secondo l'Associazione ONA Onlus sono 5mila i decessi ogni causati dall'esposizione all'amianto con la bonifica dopo 20 anni di solo il 2% dei siti inquinati

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 25.04.2014

Si è svolta ieri la conferenza stampa dell’Associazione ONA Onlus che si occupa del problema dell’amianto, delle mancate bonifiche e dell’assistenza ai malati di patologie connesse con l’esposizione all’amianto. L’associazione denuncia la gravissima incapacità delle istituzioni di affrontare la situazione a 20 anni dalla messa al bando del materiale cancerogeno. Ad oggi solo il 2% dell’amianto presente nel nostro paese è stato bonificato, e quello presente si trova anche in strutture scolastiche. L’associazione ha creato una serie di strutture e dipartimenti territoriali che di fatto si sostituiscono alle istituzioni e propone un proprio piano per risolvere i problemi, dalle bonifiche all’assistenza ai malati.

Amianto, 5mila decessi l'anno

Seecondo le stime dell’ONA ONLUS in Italia restano ancora da bonificare 40 mila siti, con presenza di 34 milioni di tonnellate di materiali in amianto compatto, e alcuni milioni di tonnellate di materiali in amianto friabile. A 20 anni dalla messa al bando dell’amianto si stima ne siano stati rimossi circa 500 mila tonnellate e cioè meno del 2% del totale, spiegano dall’associazione.

Ad oggi sono 5mila i decessi ogni anno connessi con l’esposizione all’amianto, ma il picco, come evidenziato da ricerche epidemiologiche, è previsto per il 2020.

Secondo ONA ONLUS le istituzioni sono gravemente manchevoli nella gestione di questa emergenza e l’unica presenza positiva è quella della magistratura che colpisce chi ha agito criminosamente e tutela con il riconoscimento dei danni alla salute chi ha sviluppato patologie, consentendo almeno di ricevere adeguata assistenza.

Nel piano di ONA sono presenti tre direttrici operative: la prevenzione primaria, quella secondaria e quella terziaria

La prevenzione primaria consiste nella bonifica dei siti contaminati “ove, attraverso la leva fiscale, si possano detrarre tutte le spese, con un sistema di finanziamento che contempli l’intervento della cassa depositi e prestiti, e l’utilizzo dei fondi strutturali europei, con il coinvolgimento dell’imprenditoria privata, e degli istituti di ricerca, e delle associazioni, in modo da valorizzare quella sussidiarietà e quella capacità delle istituzioni locali a costituire il volano per un rilancio della produzione nazionale” spiegano ONA in un documento. ONA esclude l’utilizzo delle discariche e ha creato un sito apposito per
“portare a termine la mappatura e con la costituzione della Guardia Nazionale Ambientale”.

La prevenzione secondaria riguarda la ricerca scientifica, diagnosi precoce e terapie e le cure delle patologie absesto correlate.
In questo ci sono infatti delle mancanze nel nostro sistema: dicono infatti nel documento di sintesi dell’ONA che “Il piano nazionale amianto che il Governo Monti ha approvato, e che il Governi Renzi vorrebbe attuare, che però le Regioni hanno già bocciato, minimizza i termini del fenomeno epidemico che è in corso, poiché fa riferimento ad una stima di circa 1.000 decessi l’anno, per mesotelioma pleurico.

“Occorre tener conto anche delle altre forme di mesotelioma (peritoneale, alla tunica vaginale del testicolo, pericardico), e di tumore, in particolare quello del polmone, che sono riconosciute come tali anche dall’INAIL, e su tutte le altre patologie per le quali in ogni caso non può essere disconosciuto il ruolo concausale dell’esposizione ad amianto, e sulle patologie non neoplastiche, quale l’asbestosi, che sono comunque mortali, e che portano il totale delle vittime a superare il numero di 5.000 decessi l’anno.”

La prevenzione terziaria invece è la giustizia per le vittime dell’amianto. Attualmente secondo l’associzione Inail e Inps si rimpallano le responsabilità sui risarcimenti ai malati e questo determina di fatto una disapplicazione delle norme.

Secondo ONA “I dati statistici ci disegnano un quadro caratterizzato da pochi processi penali istruiti a carico dei responsabili delle migliaia di morti per patologie asbesto correlate, nel quale il caso Eternit costituisce piuttosto l’eccezione, che la regola, e non è ammissibile, né condivisibile, che l’intera problematica amianto venga circoscritta a pochi siti, come si vorrebbe suggerire a pag. 28 del piano nazionale amianto del Governo Monti.”
L’ONA chiede anche che venga istituita una Superprocura Nazionale composta da magistrati specializzati.

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  • Alberto Zazza scrive:

    grande serbatoio da 500 litri tramutato in vaso. chiesta l’eliminazione mi dissero nel 2008 2000 euro. forse è li il problema.