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Amianto, patologie in aumento dell’85% entro il 2025

E' stato presentato a Roma stamane il protocollo d'intesa "Liberi dall'amianto" che intende gestire il problema della presenza dell'amianto nel nostro Paese con le sue relative implicazioni

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 14.12.2012

E’ stato presentato a Roma stamane il protocollo d’intesa “Liberi dall’amianto” che intende gestire il problema della presenza dell’amianto nel nostro Paese con le sue relative implicazioni. Mentre sono ancora 75.000 gli ettari di territorio contaminati si prevede un aumento delle malattie dell’85% entro il 2025 sulla base dei dati del 2006.

Il ministro Balduzzi ha dichiarato: “La battaglia dell’amianto si vince a partire dalla società civile, la vera partita si gioca nell’attenzione quotidiana”.
L’iniziativa romana, “Liberi dall’amianto”, è a favore della ricerca scientifica sul tema dell’amianto, e si accompagna alla campagna di sensibilizzazione “Asbestus Free” della Fondazione Anmil, organizzata insieme a Cgil, Cisl, Uil, Ugl e le associazioni AFeVA (associazione familiari e vittime amianto) e Aiea (associazione italiana esposti all’amianto)

“Alcune sfide come la ricerca scientifica su questo tema non possono essere portate avanti con strategie a singhiozzo, serve una strategia nazionale. Già la prossima settimana presenteremo una bozza alle associazioni per avere suggerimenti. Perché questo è un tema che necessita del coinvolgimento di tutti gli attori protagonisti” aggiunge Balduzzi.

Sono proprio le ricerche dell’Inail a dimostrare come le patologie da asbsesto siano in crescita: il 18% negli ultimi cinque anni e il 50% nell’ultimo decennio. Secondo alcune stime il picco è atteso per il 2025 con una crescita dell’85% rispetto ai dati del 2006 e del 56% rispetto ad oggi.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica è stata realizzata la campagna “Asbestus free” insieme con il fotografo-giornalista Gianni Pinnizzotto. “Abbiamo scelto di ritrarre la gente comune – spiega Marinella De Maffutiis, responsabile comunicazione dell’Anmil – per sottolineare come questo sia un tema diffuso e che deve interessare tutti.”

“È importante rinnovare l’attenzione su questo problema e sollecitare le istituzioni che in questi anni non sono state troppo attente – afferma Oreste Tofani, presidente della Commissione parlamentare morti bianche e infortuni sul lavoro – . Ora la società civile sta avanzando e colma quei vuoti, che le istituzioni avrebbero dovuto colmare. La prevenzione è l’unico strumento di contrasto, di questa che è una malattia sociale”.

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