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Diabete: un’iniezione è risultata efficace contro i sintomi della malattia

Una proteina iniettata in topi diabetici ha avuto effetti positivi sul livello di glucosio

Scritto da Elisa Corbi il 17.07.2014

Uno studio condotto dal Salk Institute for Biological Studies (Usa) e pubblicato sulla rivista Nature, ha dimostrato che una singola iniezione di una proteina chiamata FGF1 è efficace nel ridurre temporaneamente i sintomi del diabete di tipo 2. Nei modelli murini, con diabete indotto dalla dieta, l’equivalente del diabete di tipo 2 nell’uomo, un’iniezione di FGF1 è bastata a ripristinare normali livelli di glucosio nel sangue per circa due giorni.

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Secondo i ricercatori, questo potrebbe rappresentare un notevole passo avanti verso una nuova generazione di farmaci per il diabete maggiormente efficaci. Dai risultati dello studio è emerso che il trattamento prolungato con la proteina non è limitato a tenere la glicemia sotto controllo, ma inverte anche l’insensibilità all’insulina, ovvero la causa fisiologica del diabete. E inoltre è risultato essere privo di effetti collaterali, al contrario delle attuali terapie.

“Il controllo del glucosio è un problema dominante nella nostra società. FGF1 dunque offre un nuovo metodo per controllare il glucosio in modo forte e inaspettato”, afferma Ronald M. Evans, direttore del Salk’s Gene Expression Laboratory e autore principale dello studio. In una precedente ricerca del 2012, Evans e colleghi hanno scoperto che un fattore di crescita a lungo ignorato aveva una funzione nascosta ovvero aiutare l’organismo a rispondere all’insulina.

Inaspettatamente, i topi privi del fattore di crescita, chiamato FGF1, sviluppano rapidamente il diabete, quando vengono esposti a una dieta ricca di grassi. Questo ha portato i ricercatori a chiedersi se la somministrazione di FGF1 extra ai topi diabetici poteva avere un impatto contro la malattia. I risultati sono stati sorprendenti, infatti con una singola dose i livelli di glucosio nel sangue sono scesi rapidamente ai livelli normali in tutte le cavie.

“Molti studi precedenti, in cui la proteina FGF1 è stata iniettata, non hanno mostrato alcun effetto sui topi sani”, ha detto Michael Downes, co-autore dello studio. “Tuttavia, quando l’abbiamo somministrata in un topo diabetico, abbiamo visto un notevole miglioramento del glucosio”.

I ricercatori hanno anche osservato che FGF1 presenta altri vantaggi rispetto alle cure attuali spesso associate a diversi effetti collaterali, come l’aumento di peso o problemi al cuore e al fegato. Dai risultati dello studio è emerso che anche dosi elevate di FGF1 non recano effetti collaterali e non fanno diminuire i livelli di glucosio a livelli bassi e pericolosi, fattore di rischio associato invece a molti agenti ipoglicemizzanti.

“E’ possibile che FGF1 inneschi una risposta più normale rispetto ad altri farmaci perché viene metabolizzata rapidamente nel corpo e viene indirizzata a determinati tipi di cellule”, concludono i ricercatori.

Il diabete di tipo 2 si è diffuso a macchia d’olio negli ultimi decenni negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Quasi 30 milioni di americani sono affetti dalla malattia. Trattandosi di una patologia cronica, il diabete può causare gravi problemi di salute e non ha una cura specifica. Attualmente infatti viene gestito, con vari livelli di successo, attraverso una combinazione di dieta, esercizio e farmaci.

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