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Diabete: troppo sale raddoppia rischio di malattie cardiovascolari

Una dieta ricca di sale potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiovascolari nelle persone con diabete

Scritto da Elisa Corbi il 23.07.2014

Secondo un nuovo studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, le persone affette da diabete di tipo 2 ,che si alimentano con una dieta ricca di sale, presentano il doppio delle possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a chi ne consuma meno.

Il diabete è una patologia cronica e si verifica quando i livelli di glucosio nel sangue sono troppo elevati. Questa malattia metabolica può impedire alle cellule di ricevere la quantità di glucosio adeguata in due modi differenti: nel primo caso il pancreas potrebbe non produrre l’insulina, quindi gli zuccheri non possono entrare nelle cellule e si accumulano nel sangue. Questo disturbo è chiamato diabete di tipo 1. Il diabete di tipo 2 invece si verifica quando la quantità di insulina è sufficiente, ma il numero dei recettori cellulari che permettono l’ingresso del glucosio è troppo scarso. Dunque anche se l’insulina c’è, non può essere usata in maniera efficace: questa situazione è detta insulinoresistenza e provoca l’aumento della glicemia nel sangue.

Sale

Secondo i Centri statunitensi per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione, circa 29,1 milioni di americani presentano una forma di diabete e questa fascia di popolazione è seriamente a rischio di sviluppare malattie cardiache. Tra il 2003 e il 2006, i tassi di mortalità per problemi cardiovascolari sono stati circa 1,7 volte superiori tra gli adulti con diagnosi di diabete, rispetto a coloro che non ne erano affetti.

“I risultati dello studio forniscono chiare prove scientifiche a sostegno che diete povere di sodio possono ridurre il tasso di malattie cardiache tra le persone diabetiche”, commenta Chika Horikawa, della University of Niigata, in Giappone.

“Anche se molte linee guida raccomandano a queste persone di ridurre il consumo di sale, per non far crescere il rischio di complicazioni, la nostra indagine è tra i primi grandi studi longitudinali a dimostrare i benefici di una dieta povera di sodio in questa popolazione”.

Lo studio è stato condotto su partecipanti di età compresa tra 40 e 70 anni a cui era stata diagnosticata la malattia. In totale, 1588 persone hanno risposto ad un sondaggio che riguardava le loro diete, tra cui l’assunzione di sodio. I ricercatori hanno esaminato i dati sulle complicanze cardiovascolari che i partecipanti hanno sperimentato nel corso di otto anni.

I risultati hanno mostrato che, coloro che assumevano una media di 5,9 grammi di sodio al giorno avevano un maggiore rischio di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a coloro che mangiavano, in media, 2,8 grammi di sodio giornalieri. Infatti gli effetti di una dieta ad alto contenuto di sale sono stati aggravati dallo scarso controllo della glicemia.

“Per ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, è importante, per le persone che hanno il diabete di tipo 2, migliorare il controllo degli zuccheri nel sangue così come l’alimentazione”, afferma Horikawa. “I nostri risultati dimostrano che limitare il sale nella dieta potrebbe aiutare a prevenire pericolose complicazioni”.

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