Arriva dalla Northwestern University un nuovo anello vaginale che potrebbe proteggere dal virus dell’Herpes e dell’HIV oltre a fungere da contraccettivo.
L’ingegnere biomedico Patrick Kiser ha creato un anello vaginale primo nel suo genere: costruito in poliuretano, in maniera da contenere due diversi farmaci tenendoli distinti, l’anello, che si inserisce facilmente, ha effetto per tre mesi.
L’anello, che deve ancora essere testato sulle donne, contiene tenofovir, un farmaco antiretrovirale comune, e levonorgestrel, un contraccettivo. L’antiretrovirale, essendo somministrato attraverso l’anello, viene rilasciato in quantità minori rispetto alla pillola tradizionale. I dettagli della ricerca che ha condotto allo sviluppo dell’anello sono apparsi sulla rivista PLoS ONE.
“Ho il sospetto che le donne useranno l’anello principalmente per la contraccezione, ma che potranno anche beneficiare di una protezione contro le malattie sessualmente trasmissibili”, ha detto Kiser, un esperto nella somministrazione intravaginale di farmaci. “E per le donne nel mondo, in particolare nelle zone in via di sviluppo, la gravidanza indesiderata può avere importanti risvolti per la salute, conseguenze economiche e culturali. Vogliamo motivare le donne ad utilizzare questo anello.”
L’anello ha il diametro di 5,5 cm, è composto da tre materiali differenti, con una struttura che tiene i farmaci separati e un diffusore che rilascia l’antiretrovirale e il contraccettivo in dosi differenti. Il contraccettivo è usato in altri anelli vaginali.
Nello studio i ricercatori spiegano i dettagli di ingegneria dell’anello, la sua sicurezza, la stabilità e il metodo di rilascio del farmaco.
“Le differenze tra i due farmaci sono enormi e questo ha rappresentato per noi una sfida di design”, ha detto Kiser. “Tenofovir è altamente solubile in acqua mentre levonorgestrel è altamente insolubile in acqua. E la dose giornaliera è diversa : l’anello somministra circa 10 mg di tenofovir e solo 10 microgrammi di levonorgestrel.”
Alcuni studi hanno dimostrato che la somministrazione di antiretrovirali può diminuire la probabilità di infezione da HIV, ma la somministrazione in pillole è impegnativa, visto che deve avvenire tutti i giorni.
L’anello vaginale, invece, ha un dispositivo che si attiva esclusivamente quando viene inserito, non deve essere cambiato per 3 mesi e rilascia automaticamente il giusto dosaggio. Questo, secondo gli esperti, potrebbe offrire maggiore protezione contro l’hiv.