Si è tenuta al Quirinale una cerimonia per la Giornata contro il Cancro. Fra gli altri hanno parlato l’oncologo Umberto Veronesi e il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Prevenzione e riabilitazione dopo la malattie fra gli argomenti toccati dal Ministro e dall’oncologo. La prevenzione, ha spiegato Lorenzin, deve essere considerata come un dovere civico verso se stessi e la società.
Il tumore è diventata un malattia più pervasiva rispetto a 20 anni fa, ma le cure hanno fatto passi avanti con tassi di sopravvivenza in aumento.
“Cinquanta anni fa si ammalava di tumore una persona su 20, oggi quasi una su 2” ma, nonostante questa forte crescita, l’obiettivo “era e resta quello della mortalità zero” ha dichiarato Umberto Veronesi che ha messo l’accento sulla prevenzione: “Serve un grandissimo progetto di prevenzione”, ha detto il direttore scientifico dell’Istituto Europeo dei Tumori.
Ad oggi, come riportato da Lorenzin e Veronesi, la sopravvivenza dai tumori dopo 5 anni è del 53%. L’Italia è al terzo posto in Europa con indici di invecchiamento superiori alla media.
Lorenzin guarda agli 1,3 milioni di Italiani guariti dalla malattia e dichiara che il cancro è ancora “una malattia che ci spaventa, ma oggi si può curare”, il tumore non è più “il male incurabile” ma sempre più una malattia cronica osserva il ministro, che vuole lanciare “un messaggio di speranza, di fiducia nella medicina, nella ricerca, nella scienza”. Per questo – dice – “non basta prevenire il tumore, scoprirlo e curarlo ma è necessario “favorire il completamento del processo riabilitativo”.
Il sistema “deve fornire risposte ai pazienti in età lavorativa” assicurando “il sostentamento proprio e familiare, conciliando contestualmente le esigenze lavorative con quella di doversi sottoporre a interventi di follow up di controllo dell’evoluzione della malattia o ai trattamenti terapeutici”.
Anche Lorenzin sottolinea l’importanza della prevenzione, i cui i dati sono “più che incoraggianti”: “La prevenzione è l’arma migliore che abbiamo. Deve far parte della nostra vita, delle nostre abitudini. È un dovere e non una scelta, fa parte dei doveri civici che ognuno di noi assume nei confronti di se stesso e della società”. Da parte del sistema sanitario la sfida è “assicurare prestazioni appropriate e allo stesso tempo mantenere tutti il più sani possibile”. Il piano nazionale di prevenzione “deve essere attuabile in ogni parte del territorio nazionale”.