Riparte la ricerca sull’influenza aviaria dopo un anno di fermo. Lo annunciano gli scienziati attraverso una lettera inviata a Nature e Science. In questo anno si è lavorato per creare condizioni maggiori di sicurezza. Se il rischio legato al manipolare un virus in laboratorio esiste, il rischio che il virus si modifichi in natura causando una pandemia esiste ugualmente. E’ per questo che si è deciso per correre, secondo gli esperti, il rischio minore.
Era stata interrotta l’anno scorso, nel gennaio 2012, la ricerca sul virus H5N1. I motivi risiedevano nel fatto che le manipolazioni genetiche sarebbero potute diventare un’arma pericolosa se fossero finite nelle mani sbagliate: basti pensare al bioterrorismo, ad esempio. Il problema risiedeva nella opportunità o meno di condividere le conoscenze. Una volta descritti i metodi per potenziare il virus, qualunque bravo scienziato avrebbe potuto riprodurre una vera bomba a rischio guerra biologica.
“Abbiamo deciso per fare una pausa in questa importante ricerca per avere il tempo di spiegare i benefici per la salute pubblica di questo lavoro, per descrivere le misure adottate per ridurre al minimo i possibili rischi, e per consentire alle organizzazioni e ai governi di tutto il mondo di rivedere le loro politiche (ad esempio, sulla biosicurezza, la supervisione e la comunicazione) per quanto riguarda questi esperimenti.” hanno dichiarato i 40 scienziati autori della lettera.
La pausa, che doveva durare solo 60 giorni si è protratta invece per un anno intero ed era stata voluta dalle autorità statunitensi. In quest’anno si sono tenuti meeting a riguardo e ci sono state diverse pubblicazioni che hanno spiegato l’importanza del fatto che la ricerca continuasse. Inoltre sono state evidenziate le misure necessarie per minimizzare il rischio.
L’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha rilasciato le sue linee guida per la sicurezza in laboratorio. In diversi paesi sono state approvate norme di sicurezza e in molti altri stanno per essere approvate ed è per questo che ora, secondo gli scienziati, la ricerca può ripartire.
Gli esperti firmatari della lettera sostengono che non si può negare l’importanza di questa ricerca perchè il virus H5N1 ha la potenzialità di trasmettersi ai mammiferi e può mutare ed ha quindi un potenziale pandemico. Per questo in tutti i paesi in cui le norme di sicurezza sono state approvate e la ricerca è consentita, gli scienziati hanno una responsabilità verso la società da sostenere portando avanti gli studi.
Gli scienziati raccomandano il livello di sicurezza 3, secondo ciò che è raccomandato in alcune pubblicazioni, ma riconoscono come opportuno anche che alcuni paesi possano chiedere il livello di sicurezza 4, così come ha fatto il Canada. “Siamo perfettamente consapevoli che questa ricerca – come per qualsiasi lavoro su agenti infettivi – non è senza rischi. Tuttavia, poichè il rischio esiste in natura che un virus H5N1 possa trasmettersi ai mammiferi, i benefici di questo lavoro superano i rischi.”