Un gruppo di scienziati guidati da Mona Gauthier e Tak Mak del Campbell Family Institute for Breast Cancer Research del Princess Margaret Cancer Centre, hanno risolto un pezzo fondamentale del puzzle su come le mutazioni del gene BRCA1 predispongano le donne al tumore al seno e alle ovaie.
La risposta, dice il dott. Mak nella ricerca pubblicata sul Journal of Experimental Medicine, si trova nel modo in cui gli estrogeni diventano celle “di salvataggio”, il cui funzionamento sano è stato alterato da stress ossidativo, un fattore ben noto nello sviluppo del cancro.
Senza estrogeni, queste cellule danneggiate sarebbero morte, dunque non solo riescono a sopravvivere, ma anche a prosperare, sviluppando così il cancro al seno e alle ovaie. In Canada, ogni anno, circa 1.000 donne muoiono per tumori legati al BRCA1.
La ricerca pubblicata evidenzia l’interazione tra il gene oncosoppressore BRCA1 e il regolatore Nrf2, che governa la risposta antiossidante nelle cellule. In quelle sane di tutti i tessuti, il BRCA1 normalmente ripara il DNA danneggiato in collaborazione con Nrf2, e così le cellule sono protette contro lo stress ossidativo.
Tuttavia, quando il gene BRCA1 muta, perde la sua capacità di riparare il DNA e non può più collaborare con Nrf2.
Nella maggior parte dei tessuti, il conseguente stress ossidativo uccide le cellule che hanno perso la funzione BRCA1. Tuttavia, per quanto riguarda seno e ovaio, l’estrogeno presente in questi tessuti può piombare improvvisamente per salvare le cellule BRCA1 alterate, innescando un turn-on parziale di Nrf2.
Nel tempo, queste cellule BRCA1 accumulano sempre più mutazioni a causa della loro mancanza di capacità di riparare il danno del DNA, portando infine allo sviluppo del cancro in questi tessuti.
Il dott. Mak afferma: “La nostra ricerca conferma che gli anti-estrogeni possono ritardare l’insorgenza di tumore mammario e ovarico nei portatori di mutazioni BRCA1. Dunque la sfida è trovare un modo per bloccare l’attività antiossidante di estrogeni senza alterarne le altre attività che sono necessarie per la salute femminile. Modifiche a questo aspetto della funzione di estrogeni sconvolgerebbero questo significativo processo mantenendo gli effetti positivi di questo ormone.”
Mak, direttore del Campbell Family Institute for Breast Cancer Research, è un immunologo di fama internazionale anche professore all’ Università di Toronto, nei Dipartimenti di Biofisica Medica e Immunologia.