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Attività vulcanica in Australia e prima estinzione di massa

Le antiche eruzioni vulcaniche verificatesi in Australia 510 milioni di anni fa provocarono la prima estinzione di massa della storia

Scritto da Leonardo Debbia il 01.06.2014

Un ricercatore della Curtin University di Bentley, ha dimostrato che le antiche eruzioni vulcaniche verificatesi in Australia 510 milioni di anni fa influenzarono in modo significativo il clima, provocando la prima estinzione di massa nota avvenuta nella storia della vita sul nostro pianeta.

Lo studio relativo è stato pubblicato sulla rivista Geology a firma di  Fred Jourdan, geochimico e docente di Geologia applicata presso il Dipartimento di Geologia della Western Australian School of  Mines che, insieme a colleghi di varie istituzioni australiane e internazionali, ha usato datazioni con isotopi radioattivi per misurare con estrema precisione le età delle eruzioni della provincia vulcanica di Kalkarindji, che si estende nell’Australia del Nord e dell’Ovest, dove le lave hanno coperto una superficie di oltre 2 milioni di chilometri quadrati.

Glass-House-Mountains

Glass House Mountains National Park, Australia

Il dottor Jourdan e il suo team sono stati in grado di dimostrare che la provincia vulcanica si è formata contemporaneamente all’estinzione, avvenuta nella prima metà del periodo Cambriano, intorno ai 510-511 milioni di anni fa, la prima estinzione che spazzò via gran parte della vita multicellulare primigenia.

“Era stato finora ben documentato e non è stata quindi una novità che questa estinzione, che ha interessato il 50 per cento delle specie, fosse legata a cambiamenti climatici e ad un’assenza di ossigeno negli oceani, ma l’esatto meccanismo all’origine di questo sconvolgimento era finora sconosciuto”, ha affermato Jourdan.

“Non solo siamo stati in grado di dimostrare la contemporaneità dei due eventi – l’intensa e prolungata sequenza eruttiva e la scomparsa di una così grande quantità di specie viventi – ma abbiamo anche rilevato un impoverimento di anidride solforosa delle rocce vulcaniche della provincia, prova decisiva che indica un rilascio abnorme di zolfo nell’atmosfera durante le eruzioni.

“Ricordiamo un evento di pochi decenni fa, l’eruzione del vulcano Pinatubo del 1991, il cui rilascio di anidride solforosa nell’atmosfera, seppure modesto, provocò un abbassamento delle temperature medie globali di alcuni decimi di grado per alcuni anni dopo l’eruzione e paragoniamolo con quanto accaduto in Australia. Se una piccola eruzione come quella del Pinatubo ebbe qualche conseguenza, per quanto modesta, sul clima, immaginiamoci l’impatto climatico che può aver prodotto un’eruzione riguardante un’intera provincia vulcanica estesa su una superficie equivalente all’Australia occidentale”, è il commento di Jourdan.

“Abbiamo calcolato una correlazione cronologica ideale tra le grandi eruzioni della provincia vulcanica, i cambiamenti climatici e le estinzioni di massa sulla storia della vita nel corso di 550 milioni di anni e abbiamo ottenuto che la probabilità che questa correlazione sia solo una coincidenza è di una su 20 miliardi. Probabilità irrisoria; praticamente certezza”, afferma Jourdan.

L’estinzione di molte specie è imputabile quasi sicuramente alla difficoltà di adeguamento alle oscillazioni climatiche e al cambiamento di ambiente conseguenti alle eruzioni.

“Per comprendere le future ricadute sul lungo periodo climatico e gli effetti biologici delle massicce immissioni di gas nell’atmosfera da parte della società moderna, dobbiamo conoscere e renderci ben conto di quanto il clima, gli oceani e gli ecosistemi siano stati colpiti nel passato”.

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