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Europei moderni: tre volte più Neanderthaliani

Gli Europei moderni possiedono più del triplo di varianti Neanderthaliane nei geni coinvolti nel catabolismo dei lipidi, rispetto agli Asiatici e agli Africani. Il catabolismo è il processo di scomposizione di grosse molecole organiche in altre più piccole

Scritto da Leonardo Debbia il 11.04.2014

Gli Europei moderni possiedono più del triplo di varianti  Neanderthaliane nei geni coinvolti nel catabolismo dei lipidi, rispetto agli Asiatici e agli Africani. Il catabolismo è il processo di scomposizione di grosse molecole organiche in altre più piccole.

Senza entrare nel dettaglio, si può sinteticamente parlare, in questo caso, di un processo rivolto alla trasformazione di sostanze alimentari complesse, i lipidi, in sostanze più semplici, con un rilascio di energia.

I lipidi, o grassi, sono composti organici costituenti una delle quattro classi fondamentali di interesse biologico, assieme ai carboidrati, alle proteine e agli acidi nucleici.  Anche se gli uomini di Neanderthal sono estinti, è risaputo che frammenti dei loro genomi continuano ad esistere negli esseri umani moderni.

Uomo di Neanderthal

Scheletro di Neanderthal (a sinistra) e di umano moderno (a destra)
(crediti: Ian Tattersall)

Queste regioni condivise sono distribuite in tutto il genoma, ma alcune regioni sono particolarmente arricchite con varianti ereditate dai Neanderthal. Un team internazionale di ricercatori guidato da Philip Khaitovich, dell’Istituto Max Planck di Antropologia evolutiva di Lipsia, in Germania, associato al CAS MPG-Partner Institute for Computational Biology,  in Cina ha dimostrato che le sequenze di DNA condivise tra gli esseri umani e i Neanderthal sono specificamente arricchite in geni coinvolti nella ripartizione metabolica dei lipidi.

Questa condivisione di geni è stata osservata soprattutto negli esseri umani contemporanei di discendenza europea e questo può forse aver costituito un vantaggio selettivo per le persone che posseggono queste varianti Neanderthal.

I ricercatori hanno analizzato la distribuzione delle varianti Neanderthal nel genoma di undici popolazioni umane contemporanee di origine africana, asiatica ed europea. Si è scoperto così che i geni coinvolti nella sintesi dei lipidi contenevano un numero particolarmente elevato di varianti Neanderthal negli esseri umani contemporanei di origine europea; ma non negli asiatici e negli africani.

“Queste sequenze mostrano segni di una recente selezione positiva”, spiega Philipp Khaitovich.  “Se ne è dedotto che queste sequenze costituirebbero quindi un vantaggio selettivo per gli esseri umani moderni con genotipo Neanderthal”.

Analizzando l’influenza delle varianti Neanderthal sul trattamento dei lipidi negli esseri umani moderni, i ricercatori hanno scoperto sia recenti cambiamenti evolutivi nelle concentrazioni dei lipidi che la formazione di enzimi metabolici nel cervello degli esseri umani di origine europea.

 “Non sappiamo cosa comportino per il cervello questi cambiamenti di concentrazione dei lipidi, ma il fatto che queste varianti potrebbero aver cambiato la composizione del nostro cervello ha implicazioni interessanti”, dichiara Khaitovich. 

  

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