Grazie ad un metodo di analisi del genoma descritto nel numero di questo mese dalla rivista Genetics, sono state superate le obiezioni di natura tecnica che venivano mosse all’ipotesi che i Neanderthal si fossero incrociati con gli antenati degli esseri umani eurasiatici.
crediti: H.Neumann / Neanderthal Museum
“Il nostro metodo può delineare due scenari leggermente diversi che potrebbero spiegare le somiglianze genetiche condivise dai Neanderthal e dagli umani moderni provenienti da Europa e Asia”, dichiara Konrad Lohse, genetista delle popolazioni presso l’Università di Edimburgo e co-autore dello studio.
Il primo scenario ipotizza che i Neanderthal si possano essere incrociati con esseri umani moderni dopo che questi erano migrati dall’Africa.
Lo scenario alternativo ipotizza invece che gli esseri umani che avevano lasciato l’Africa si siano evoluti dalla stessa popolazione ancestrale che in precedenza aveva dato origine ai Neanderthal.
Molti ricercatori sostengono che lo scenario dell’ibridazione possa essere il più probabile perchè si adatta meglio ai modelli genetici osservati negli studi che hanno confrontato i genomi di molti esseri umani moderni.
Il metodo proposto da Lohse esclude completamente lo scenario alternativo, a favore della prima ipotesi, senza richiedere altri dati aggiuntivi, usando solo le informazioni provenienti da un solo genoma per ciascuno dei diversi tipi: Neanderthal, Europeo/Asiatico, Africano e scimpanzé.Lo stesso metodo può tornare utile in altri studi di incroci, quando siano disponibili campioni limitati.
“Poiché il metodo sfrutta al massimo le informazioni contenute nei singoli genomi a confronto, è particolarmente interessante per rivelare la storia delle specie che sono rare o estinte”, afferma Lohse.In realtà, gli autori avevano sviluppato questo metodo mentre studiavano la storia delle popolazioni di insetti in Europa e delle specie di suini delle isole nel Sud-Est asiatico, alcune delle quali estremamente rare.
Lohse mette in guardia contro l’interpretazione secondo la quale il nuovo metodo stima un contributo genetico leggermente più alto da parte dei Neanderthal nei confronti degli esseri umani moderni, secondo quanto veniva prospettato finora.
La stima di questo contributo è complessa e può variare leggermente tra i diversi metodi.“Questo lavoro è importante perché mette fine alla discussione sull’interrogativo se i Neanderthal si siano incrociati con gli esseri umani moderni.
Per di più, il metodo può essere applicato alla comprensione della storia evolutiva di altri organismi, comprese le specie in via di estinzione”, dichiara Mark Johnston, Editore della rivista Genetics.