Il 3 agosto scorso è morto Martin Fleischmann all’età di 85 anni. Fleischmann è noto ai più, e probabilmente rimarrà nella storia, per la scoperta controversa della cosiddetta fusione fredda. La discussione sulla scientificità di questa scoperta e sulle possibili applicazioni è ancora aperta.
Martin Fleischmann, di origini Ceche, si trasferì in Inghilterrà e compì i suoi studi all’Imperial College di Londra.
Fu professore alla Southampton Univisity e nel 1983 si ritirò dall’insegnamento.
Nell’83 era ricercatore con Stanley Pons alla University of Utha. Nell’89 i due ricercatori diedero l’annuncio di aver creato in laboratorio la “fusione fredda”. I due affermavano di aver creato una reazione che produceva calore molto superiore a quello che era necessario per innescarla, attraverso uan fusione nucleare. Ciò che era assolutamente straordinario nella scoperta, era che la fusione, che fino ad allora si pensava potesse ottenersi solo a condizione di altissima temperatura e pressione, poteva avvenire sostanzialmente in una provetta di laboratorio.
Più nello specifico si basava su una cella elettrolitica riempita di acqua pesante, cioe’ con deuterio al posto dell’idrogeno, con elettrodi palladio e platino, e secondo gli scienziati era in grado di produrre energia 400 volte superiore a quella immessa.
La notizia dell’esperimento fu data direttamente alla stampa nel marzo dell’89.
Pe motivi ancora non chiari, contrariamente a ciò che dovrebbe avvenire, i due scienziati diedero la notizia alla stampa prima di pubblicare l’articolo su una rivista scientifica.
L’articolo arrivò in un secondo momento sulla rivista Journal of Electroanalytical Chemistry, ma fu da molti criticato: fu detto che era scritto in maniera superficiale e che alcune misurazioni non erano corrette.
“Non avrei dovuto usare il termine fusione fredda – ha poi affermato Fleischmann in un’intervista del 2009 – e avrei dovuto resistere alla tentazione di presentare direttamente la scoperta alla stampa e non tramite i canali tradizionali”.
Già dopo l’annuncio alla stampa in tutti laboratori del mondo molti scienziati cominciarono a sperimentare la fusione fredda con scarsi risultati. Fleischmann li ammonì affermando che era necessaria la pubblicazione dell’articolo.
Con la pubblicazione dell’articolo la situazione non migliorò: sono registrati alcuni casi in cui la reazione si è attivata, ma la comunità scientifica non è unita nè sulla descrizione della reazione, nè su una sua possibile applicazione.
La “scoperta” della fusione fredda arrivava dopo l’incidente nucleare di Chernobil e aveva avuto un grane fascino sugli scienziati anche per le sue possibili applicazioni: energia pulita e a buon mercato.
Negli anni la ricerca sulla fusion fredda non è mai terminata. Lo stesso Fleishmann continuò a lavorarvi per anni per la Toyota che poi però ritirò i finanziamenti.
Oggi in Italia la scommessa va avanti con l’imprenditore bolognese Aldo Proia, che Gaianews.it ha recentemente intervistato, che promette, grazie alle scoperte di Andrea Rossi, con il suo E-cat, di rivoluzionare l’assetto energetico della nazione.
Voglio dedicare un pensiero di riconoscenza a FLEISHMANN che insieme a KERVRAN hanno aperto all’umanità la grande finestra delle trasmutazioni e delle reazioni nucleari dolci. Purtroppo sono state vittime, pur essendo scienziati con tutti i titoli e pur avendo operato in modo scientificamente corretto, dell’arroganza della “Scienza Ufficiale” finanziata dalla politica, dai militari e dalle multinazionali. Come si può capire leggendo il libro “IL SEGRETO DELLE TRE PALLOTTOLE” del giornalista RAI3 e del fisico EMILIO DEL GIUDICE, (se, come é probabile, non trovate il libro, potete trovarne il riassunto sulla rete) queste ricerche sono state osteggiate e ridicolizzate perchè i militari le stanno utilizzando nelle armi nucleari tattiche di potenza ridotta, di 4 o 5 megatoni. PURTROPPO HANNO BLOCCATO ANCHE, PER 30 ANNI,LE ALTRE RICERCHE CONNESSE. (L’ITALIA ERA IN PRIMA FILA MA LA RICERCA poi, E’ STATA STRANGOLATA). Si capisce che l’E CAT e simili é solo un aspetto di questi FENOMENI: come dico nel mio sito, LE TRASMUTAZIONI IN BIOLOGIA sono la BASE DELLA VITA, che non é basata sulla CHIMICA come dice la Scienza, ma sull’ENERGIA NUCLEARE DOLCE DELLE TRASMUTAZIONI. Io sono solo un autodidatta ma le mie idee, anche come IPOTESI, SONO ESTREMAMENTE IMPORTANTI E RIVOLUZIONARIE. Comunque sono ormai sulla rete, in questi ultimi tempi google mi traduce milioni e milioni di pagine specialmente in inglese, tedesco e cinese. Purtroppo, grazie all’indifferenza e all’arroganza diffusa, il FUTURO NASCERA’ ALTROVE. Chiudo con un pensiero di Einstein: SE UN’IDEA NON SEMBRA INIZIALMENTE ASSURDA, ALLORA E’ SENZA SPERANZA. E ancora: TUTTO CIO’ CHE PUOI IMMAGINARE, LA NATURA L’HA GIA’ REALIZZATO. Grazie per l’attenzione V. D’Ascanio.