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L’uomo incontrò le tigri dai denti a sciabola 300mila anni fa

Rinvenuti i resti di un cosiddetto ‘gatto dai denti a sciabola’ o ‘tigre dai denti a scimitarra’, conservati in uno strato vecchio di 300mila anni

Scritto da Leonardo Debbia il 07.04.2014

Scienziati dell’Autorità per il Patrimonio della Bassa Sassonia e dell’Università di Tubinga durante uno scavo in una miniera di carbone a cielo aperto nei pressi di Schoningen, nella Germania centro-settentrionale, hanno scoperto i resti di un felino del passato, un cosiddetto ‘gatto dai denti a sciabola’ o ‘tigre dai denti a scimitarra’, conservati in uno strato vecchio di 300mila anni, lo stesso strato in cui erano state rinvenute anche lance di legno, segno che dei primi esseri umani avevano abitato quella zona, a quel tempo situata sulla riva di un lago poco profondo.

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Mascella superiore di un grosso felide rinvenuto a Schoningen. I denti hanno una lunghezza di 10 centimetri (Crediti: V. Minkus)

La scoperta chiarisce i rapporti tra i primi esseri umani e gli animali da preda.

E’ molto probabile, infatti, che i primi esseri umani si siano trovati di fronte questi grossi felini in riva al lago Schoningen.

Anche se molto simile alle famose ‘tigri dai denti a sciabola’, il cui più noto esemplare è lo Smilodon, tuttavia questi Homotherini (questo il genere), che differivano per la forma dei denti e le zampe posteriori più corte, non erano certamente soltanto ‘grossi gatti’, ma animali temibili, di fronte ai quali, certamente, per i primi esseri umani non c’era scampo. L’unica cosa che si poteva fare era afferrare la propria lancia, lunga poco più di due metri, e cercare di difendersi.

In questo contesto, le lance Schoningen vanno considerate ottime armi da difesa così come, d’altronde, venivano utilizzate per cacciare, costituendo di fatto uno strumento essenziale per la sopravvivenza umana nell’Europa di 300mila anni fa.

Funzionari dell’Autorità per il  patrimonio della Bassa Sassonia e archeologi delle Università di Tubinga e di Leida hanno scoperto un primo dente di un giovane esemplare di Homotherium latidens nel mese di ottobre del 2012.

Misurando più di un metro al garrese e con un peso che doveva aggirarsi presumibilmente sui 200 chili, non poteva di sicuro essere considerato un amabile gattino. L’animale aveva gli artigli affilati come rasoi e mascelle molto robuste. Dalla mascella superiore i canini sporgevano più di 10 centimetri.

La scoperta mostra che il gatto dai denti a sciabola ha vissuto in Europa più a lungo di quanto si ritenesse finora. Insieme alle lance di legno, rinvenute nel medesimo strato, sono state trovate ossa e utensili in pietra, ad indicare che i primi esseri umani – probabilmente Homo heidelbergensis – cacciarono il cavallo e si accamparono lungo un tratto di 100 metri in riva al lago.

I nuovi ritrovamenti dimostrano che molto tempo prima che giungessero in Europa gli umani anatomicamente moderni, i Sapiens, attorno ai 40 mila anni fa, l’uomo primitivo era già in grado di difendersi da animali molto pericolosi usando abilmente la sua nuova arma, la lancia.

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