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Dove si trova Voyager 1?

Secondo un nuovo studio la sonda Voyager 1potrebbe già trovarsi nello spazio interstellare. Ma la discussione, secondo gli scienziati della NASA, resta ancora aperta

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 16.08.2013

Voyager 1 sembra avere finalmente lasciato il nostro sistema solare e sarebbe entrata nello spazio interstellare secondo un team dell’Università del Maryland.

Voyager 1 è l’oggetto terrestre che si è spinto più lontano dalla Terra: la sua posizione attuale però, fa discutere gli scienziati.

“E ‘una visione un po’ controversa, ma pensiamo che Voyager abbia finalmente lasciato il Sistema Solare, e stia veramente iniziando il suo viaggio attraverso la Via Lattea”, spiega il ricercatore Marc Swisdak, autore principale di un nuovo studio pubblicato su The Astrophysical Journal Letters. Swisdak e James F. Drake, anch’egli dell’Università del Maryland, e Merav Opher della Boston University hanno costruito un modello del bordo esterno del sistema solare che si adatta alle recenti osservazioni.

Voyager

Il loro modello indica che Voyager 1 è entrato nello spazio interstellare poco più di un anno fa. Il modello è in contrasto con i recenti documenti dalla NASA e di altri scienziati che suggeriscono che la sonda sia ancora in una zona di transizione fra la sfera di influenza del Sole e il resto della galassia.

Il problema nasce dal fatto che noi non conosciamo precisamente che caratteristiche abbia questo confine fra il nostro sistema solare e la Via Lattea. Ipotizziamo che dovrebbero scomparire le particelle solari e dovremmo cominciare a rilevare particelle galattiche, attraverso la strumentazione presente sulla sonda. Inoltre secondo gli scienziati, dovremmo rilevare un cambiamento nel campo magnetico.

Gli scienziati della NASA hanno recentemente riferito che la scorsa estate, dopo otto anni di viaggio attraverso lo strato più esterno della eliosfera, la Voyager 1 ha registrato “l’attraversamento di più di un confine, a differenza di quanto precedentemente osservato.” Cali successivi e  successivi recuperi nel numero di particelle solari hanno catturato l’attenzione dei ricercatori. I cali di particelle solari corrispondevano ad aumenti improvvisi di elettroni e protoni galattici. Nel giro di un mese, il  numero di particelle solari sono scomparse, e sono rimaste solo particelle galattiche. Ma Voyager 1 non ha registrato nessuna variazione nella direzione del campo magnetico.

Per spiegare questa osservazione inaspettata, molti scienziati teorizzano che Voyager 1 sia entrata in una regione di transizione chiamata “elioguaina”, ma che la sonda sia ancora entro i confini dell’eliosfera.

Ma secondo  Swisdak e i suoi colleghi la cosa può essere vista in un altro modo.

Secondo gli studiosi l’eliopausa, essendo un confine, non è omogeneo, e presenterebbe diversificazioni nella struttura e quindi anche nelle caratteristiche del campo magnetico.

Gli scienziati ipotizzano che al confine si siano create delle isole magnetiche grazie alle quali le particelle solari e quelle galattiche si mescolano energeticamente.

Questo modello spiegherebbe i fenomeni osservati la scorsa estate, e Swisdak e i suoi colleghi suggeriscono che la Voyager 1 effettivamente abbia attraversato l’eliopausa il 27 luglio 2012.

Gli scienziati della NASA hanno detto che il nuovo modello entrerà a far parte della discussione per capire dove si trovi effettivamente Voyager 1.

Le sonde Voyager 1 e 2 sono in orbita da 36 anni  e si trovano ora dove nulla di terrestre è mai volato prima. La loro missione principale era l’esplorazione di Giove e Saturno. Dopo aver fatto una serie di scoperte – come i vulcani attivi sulla luna di Giove Io e la complessità degli anelli di Saturno – la missione è stata prorogata.

Voyager 2  ha avvistato Urano e Nettuno, ed è ancora l’unico veicolo spaziale ad aver visitato quei pianeti esterni.

Ora la missione di entrambe le sonde è quella di esplorare il bordo del nostro sistema solare e poi di uscire fuori da esso.

Entrambe le sonde Voyager sono in grado di restituire i dati scientifici da una gamma completa di strumenti, che possono rimanere attivi fino al 2020.

Voyager 2, secondo gli scianziati entrerà nello spazio interstellare fra due anni.

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