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Ossessione abbronzatura per gli Italiani: rischio melanoma in agguato

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.05.2013

Secondo il sondaggio “Gli italiani, l’ossessione abbronzatura e il melanoma”, pur essendo informati su quali siano i rischi del melanoma, gli italiano non esitano ad esporsi al sole selvaggio. Questi dati sono stati presentati in occasione dell’arrivo di un nuovo farmaco per la cura del melanoma che raddoppia il tempo di sopravvivenza al tumore. Il farmaco si chiama vemurafenib e sarà prodotto nello stabilimento Roche di Segrate a Milano.

Abbronzatura

Gli italiani non rinunciano alla tintarella intensiva, anche se sanno bene quale sia il rischio melanoma visto che si spaventano quando notano un nuovo neo e si accorgono che un neo sta mutando.
Il nuovo farmaco, in attesa della determina di AIFA, agisce sulla mutazione genetica BRAF, che è responsabile della proliferazione della metastasi nel 50% dei casi. E nel caso del melanoma metastatico non stiamo parlando di numeri piccoli: si tratta di 1800 italiani che si ammalano ogni anno e di 1600 decessi. L’incidenza del tumore ha avuto un incremento del 30% negli ultimi 10 anni.

Ma non è solo il sole naturale a creare problemi agli italiani: il sondaggio infatti dimostra che 3 su 4 sottovalutano la pericolosità delle lampade abbronzanti, che sono come le sigarette per il tumore al polmone.

“Oggi in Italia c’e’ finalmente la possibilita’ di avere un farmaco, come vemurafenib, in grado di spegnere l’interruttore del melanoma metastatico, cioe’ la proteina BRAF mutata, che in 1 paziente su 2 alimenta il tumore della pelle. Tra gli esperti si parla di ‘Effetto Lazzaro’ per sottolineare il beneficio immediato che vemurafenib e’ in grado di apportare in pochi giorni per il paziente e il netto miglioramento anche in termini di tempo medio di sopravvivenza. Gli studi clinici di Fase II e III hanno dimostrato come la mediana di sopravvivenza dei pazienti trattati con vemurafenib sia di 13-16 mesi, probabilmente la piu’ alta mai riscontrata nel melanoma metastatico. Sono risultati che fanno di questo farmaco una delle punte di diamante nella cura del melanoma in stadio avanzato”, commenta il professor Paolo Ascierto, Presidente della Fondazione Melanoma e vicedirettore Unita’ Melanoma, Immunoterapia Oncologica, Terapie Innovative Istituto Nazionale Tumori IRCCS – Fondazione Pascale.

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