Durante il convegno che si terrà a Forlì dal 6 al 9 maggio verranno presentati i risultati dei ricercatori diretti dal professor Dino Amadori nello sviluppo di vaccini antitumorali sempre più efficaci soprattutto nella cura del melanoma, grazie ad una tecnica che provoca la risposta immunitaria al tumore della pelle utilizzando le cellule del sangue del paziente stesso.
Grazie a tale tecnica gli oncologi dell’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (Irccs) hanno ottenuto una terapia in grado di quadriplicare le possibilità di sopravvivenza al melanoma, senza effetti collaterali sul paziente. La tecnica dell‘auto vaccino sarà presentata al congresso internazionale di Forlì insieme ad altri temi caldi della ricerca oncologica.
Vaccini, ingegnerizzazione delle cellule staminali, nanotecnologie applicate sono alcune tra le frecce più acuminate e promettenti oggi in mano alla ricerca per combattere i tumori, studi che vedono protagonista l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS di Meldola presentati alla III conferenza internazionale sulla Ricerca Traslazionale in Oncologia.
La nuova tecnica contro il menanoma in particolare consiste nella messa a punto di un vaccino personalizzato contro il melanoma metastatico, utilizzato in Italia solo dall’IRCCS. I responsabili della ricerca hanno detto che la soglia di sopravvivenza di quattro volte superiore rispetto a terapie tradizionali, grazie alle cellule del sangue dei pazienti. Queste infatti vengono mescolate a quelle tumorali, venendo letteralmente “frullate”. Dal ricavato si prelevano le cellule dendritiche che vengono fatte convivere in provetta per qualche giorno con il tumore in modo che imparino a riconoscerlo hanno detto i ricercatori. Poi le cellule vengono nuovamente iniettate nel paziente some se si trattasse di un vaccino.
Il metodo rappresenta un caso unico di vaccino tumorale contro il melanoma: “Al momento il vaccino funziona nel due terzi dei pazienti trattati. Abbiamo in corso un nuovo studio clinico, da noi creato, teso a migliorare ulteriormente l’efficacia di questo trattamento e che prevede la combinazione con radioterapia e interferon alfa”, sottolineano ancora dall’Unità operativa di immunoterapia e terapia cellulare somatica dell’Irst. La Cell factory irst è una struttura che consente la produzione in sicurezza di terapie avanzate.