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Groenlandia: estesa falda acquifera nascosta sotto i ghiacci

La Groenlandia rivela ancora sorprese nascoste sotto la sua superficie ghiacciata

Scritto da Leonardo Debbia il 28.12.2013

Dopo decenni di sondaggi e di ricerche, solo ora è stata scoperta una grande falda acquifera. Ma non si tratta di una falda comune. Si stima infatti che contenga ben 100 miliardi di tonnellate d’acqua allo stato liquido, sepolta sotto 70mila chilometri quadrati, un’area grande quanto l’Irlanda.

La notizia è stata riportata dalla rivista Nature Geoscience.

Impianto di perforazione utilizzato per estrarre carote di ghiaccio fino al raggiungimento della falda acquifera. (crediti: Evan Burgess, co-autore)

Impianto di perforazione utilizzato per estrarre carote di ghiaccio fino al raggiungimento della falda acquifera. (crediti: Evan Burgess, co-autore)

 “Si pensava di conoscere molto sulla Groenlandia, eppure non ci siamo accorti che l’intero sistema di stoccaggio d’acqua era lì, sotto di noi”, dice l’autore principale dello studio, Richard Forster, glaciologo e docente di Geografia presso l’Università dello Utah.

La scoperta aiuterà gli scienziati a comprendere meglio l’andamento della fusione superficiale della Groenlandia, che gioca un ruolo di punta nell’innalzamento del livello marino globale.

Quando il sole estivo riscalda l’isola artica, sul ghiaccio appare un mondo di acqua, laghi e torrenti. Finora si era ritenuto che questo deflusso superficiale finisse in mare o venisse nuovamente ghiacciato. Ora forse si è trovato dove va a finire e si dovranno rivedere alcune ipotesi.

Nella falda acquifera scoperta c’è acqua sufficiente per aumentare il livello del mare di 0,4 mm, secondo uno studio dello stesso team. Con l’aggiunta di 0,7 mm d’acqua all’anno, la Groenlandia contribuisce ad aumentare il livello globale dei mari, a causa della fusione della neve e del ghiaccio”, dice Forster.

Il suo team eseguiva ricerche nel sud-est della Groenlandia dal 2010 per misurare l’accumulo di neve e studiare come varia da un anno all’altro. Nel 2011 scoprì la falda, quasi per caso, quando un trapano incontrò neve bagnata fradicia, “come una pasta o un cono di gelato durante l’estate”, per dirla con le parole della scienziato.

L‘acqua fu trovata a 33 metri dalla superficie in un primo foro di trivellazione e a 82 metri durante una seconda perforazione.

Non si sa ancora se la falda rimane intrappolata in profondità nella neve oppure è collegata con l’oceano formando corsi d’acqua che ci si riversano lentamente.

Il team indagherà ora per poter scoprire l’età di questa acqua e il ruolo che sta giocando nella fusione della massa totale di ghiaccio che ricopre l’isola. La spessa coltre ghiacciata mantiene isolato il ‘firn’, la neve che si è sciolta in profondità e fa da lubrificante alla massa sovrastante, come farebbe una coperta”, afferma Forster.

Si stima che dal 2003 la Groenlandia abbia perso 200 milioni di tonnellate di ghiaccio ogni anno e se la temperatura media aumentasse da 1 a 4 gradi centigradi oltre la temperatura dell’era pre-industriale, si andrebbe incontro alla sparizione dell’intera calotta, come ha anche annunciato, nello scorso settembre a Stoccolma, l’Intergovernment Panel on Climate Change (IPCC).

Le conseguenze per l’intero pianeta sarebbero enormi. E’ stato stimato che la fusione dell’intera calotta che ricopre la Groenlandia farebbe aumentare il livello marino globale di circa 21 metri.

Siamo già su quella strada, dato che un aumento di 0,7 °C si è già verificato e in Groenlandia pare sia salito più velocemente.

Ora, si stanno calcolando le variazioni della calotta in relazione ai flussi annui di questa falda che rappresenta un buon indicatore per valutazioni a lungo termine sui potenziali aumenti marini.

 

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