La Festa del Letargo, svoltasi qualche giorno fa a Pettorano sul Gizio ed organizzata dal comitato Dalla parte dell’Orso, è stata un’occasione per riflettere sul rapporto tra l’uomo e l’orso bruno marsicano, ma anche elaborare proposte e strategie per il futuro, raccolte in un documento sottoscritto dai sindaci del centro Abruzzo.
Tredici punti da inviare al Ministero per coniugare gli obiettivi di conservazione dell’orso e tutelare l’uomo e le sue attività.
Diverse le richieste avanzate dal documento: tenere lontano il plantigrado dai centri abitati, monitorandone spostamenti e posizione tramite radiocollari, scoraggiandone l’avvicinamento agendo sulle fonti trofiche e promuovendo l’utilizzo di recinzioni elettrificate. Ma anche censire e ristrutturare i pollai, prevedere misure di risarcimento certe e congrue, incrementare il numero di personale formato.
Il titolo del convegno, “Orsi e uomini: dopo l’estate di Pettorano”, non è casuale. Il riferimento è ai fatti di settembre, quando nel comune di Pettorano sul Gizio (AQ) viene trovato morto un giovane individuo di orso e pochi giorni dopo l’autopsia ne attribuisce la morte ai colpi di un fucile, sparati proprio da un locale.
Chiarita la vicenda e superati sconcerto e sgomento per un atto incivile e scellerato, la comunità reagisce, anche e soprattutto grazie all’azione della Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, che da anni porta avanti un progetto di monitoraggio e partecipa al dibattito e alla ricerca di soluzioni condivise, che garantiscano la pacifica convivenza tra uomo ed orso.
Nasce così a novembre, da una collaborazione tra la Riserva Naturale ed il Comune di Pettorano, l’idea di indennizzare chi si è visto, l’estate scorsa, predare polli e galline. A questo scopo viene pubblicato un bando finanziato a mezzo di una raccolta fondi organizzata dall’associazione Salviamo l’Orso, al quale può rispondere chiunque abbia subito danni da parte del plantigrado,. Fedele alla linea della trasparenza, Salviamo l’Orso pubblica regolarmente i risultati della campagna, che in poche settimane ha ricevuto sottoscrizioni per un totale di 2300 euro, da destinarsi in parte al risarcimento ed in parte all’acquisto di recinzioni elettrificate, da distribuire al fine di mettere in sicurezza i pollai di Pettorano sul Gizio.
Ma il destino dell’orso preoccupa molti, e così aiuti, azioni ed iniziative si moltiplicano: da un’altr a associazione, Rewilding Apennines, con il contributo della Fondation Segré, arrivano altre venti recinzioni elettrificate.
Il risultato va oltre la Festa del Letargo. E’ la prova di come impegno, collaborazione e solidarietà in una comunità locale, in un movimento di persone, riescano a vincere anche le difficoltà derivanti dall’essere troppo spesso lasciati soli a risolvere problemi il cui interesse varca di gran lunga i confini amministrativi, comunali o regionali.
In occasione dell’evento la Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio ha presentato, come di consueto, un video contenente le riprese più significative realizzate nel corso dell’anno, all’interno delle quali figura anche Biagio, l’orso ucciso lo scorso settembre. Ecco il filmato, tre minuti di tenerezza:: https://www.youtube.com/watch?v=PBbnolGg3SA