Gli sforzi per raffreddare i reattori surriscaldati e il combustibile esausto sono proseguite oggi venerdì 18 marzo presso l’impianto nucleare di Fukushima Daiichi, che è stato colpito da un terremoto di magnitudo 9 la scorsa settimana e da uno tsunami che ha messo fuori uso i sistemi di raffreddamento dei reattori. I lavoratori oggi hanno sfidato di nuovo il rischio di esposizione alle radiazioni per evitare che l’incidente possa trasformarsi in una catastrofe.
L’idea di ricoprire di cemento i reattori fuori controllo, che è circolata nelle ultime ore, è stata presa in considerazione solo come ipotesi, secondo l’operatore dell’impianto, TepCo. Ora non è la priorità è di raffreddarli. Lo riporta l’agenzia Reuters.
Tokyo ha anche ribadito la sua determinazione a fare di tutto per mettere la situazione sotto controllo, in un incontro tra il capo dell’AIEA, anch’esso giapponese, Yukiya Amano arrivato a Tokyo, e il Primo Ministro Naoto Kan e altri funzionari del governo.
Kan ha anche detto che il Giappone fornirà ulteriori informazioni alla comunità internazionale, come Amano gli ha chiesto di fare.
Intanto i livelli di radiazione presso l’impianto nucleare di Fukushima hanno costantemente seguito un percorso verso il basso venerdì mattina, secondo i dati rilevati a circa 1 chilometro ad ovest del reattore 2 della centrale, ma la TepCo vuole aspettare ancora per poter dichiarare una stabile inversione di tendenza.
Il livello di radiazione alle ore 11 (le 3 di questa notte in Italia) è scesa a 265 microsievert per ora dai 351 microsievert per ora alle 12.30 di giovedì (le 4.30 di giovedì in Italia). Misurava 292,2 microsievert per ora alle 20.40 di giovedì, poco dopo l’immissione di acqua nella piscina del reattore n. 3 attraverso elicotteri e mezzi dei pompieri.
Intanto, Tepco sta continuando negli sforzi di ripristinare la funzione di raffreddamento ricollegando le pompe all’energia elettrica attraverso le linee di alimentazione esterne. I tecnici vorrebbero ripristinare il sistema di raffreddamento presso i reattori 1 e 2 entro oggi e nei reattori 3 e 4 entro domenica, secondo Nishiyama, il portavoce dell’agenzia per la sicurezza nucleare giapponese.
Il governo ha mantenuto la zona di esclusione in un raggio di 20 km dell’impianto, e ha esortato le persone tra 20 e 30 km dalla centrale a rimanere in casa o in luoghi chiusi.
Intanto l’AIEA conferma che l’agenzia per la sicurezza nucleare giapponese ha alzato il livello dell’incidente nucleare di Fukushima da 4 a 5, praticamente come l’incidente di parziale fusione del nocciolo a Three Miles Island nel 1979.
Arrivano i dati dell’AIEA sui depositi di scorie
Il combustibile esausto rimosso da un reattore nucleare è altamente radioattivo e genera un calore intenso. Gli operatori delle centrali nucleari tipicamente immagazzinano questo materiale in piscine riempite con acqua, che raffredda il combustibile e scherma dalle radiazioni. L’acqua in una piscina con combustibile nucleare esausto è raffreddata in modo continuo per rimuovere il calore prodotto. Secondo gli esperti dell’AIEA, una tipica piscina di raffreddamento dovrebbe avere una temperatura al di sotto dei 25 °C in normali condizioni di funzionamento. LA temperatura viene mantenuta attraverso un costante raffreddamento, che richiede un flusso di energia elettrica pure costante.
La situazione nei sei reattori di Fukushima 1 al momento è completamente diversa. L’agenzia per la sicurezza nucleare giapponese ha misurato crescenti temperature nei depositi di scorie, anche nei due reattori che non hano subito ancora incidenti clamorosi. Un generatori diesel di emergenza presso l’unità 6 sta attualmente provvedendo l’elettricità alle pompe di raffreddamento, sempre secondo l’agenzia giapponese.
L’AIEA ha confermato le nuove informazioni sulle temperature presso i tre depositi temporanei nele unità 4, 5 e 6 della centrale nucleare di Fukushima Daiichi come segue:
Unità 4
13 marzo, 19:08 UTC: 84 °C
Unità 5
17 marzo, 03:00 UTC: 64.2 °C
17 marzo, 18:00 UTC: 65.5 °C
Unità 6
17 marzo, 03:00 UTC: 62.5 °C
17 marzo, 18:00 UTC: 62.0 °C
(UTC=ora italiana -1)
L’AIEA ha detto che continuerà a cercare tutte le informazioni necessarie per tenere informate l’opinione pubblica sull’evolversi della situazione.