La World Wide Web Foundation, la fondazione di quel Tim Berners-Lee, inventore del World Wide web, ha pubblicato il World Wide Web Index. Si tratta di un indice che misura, attraverso ben 85 fattori, l’impatto del web sul mondo.
“Ho speso gran parte della mia vita con i miei compagni geek, nel tentativo di rendere il web uno strumento ancora più potente – ha spiegato a Londra Berners-Lee – Poi mi sono accorto che, nel frattempo, solo il 20 per cento del Pianeta lo stava utilizzando. Il Web Index permette a ciascun paese di capire cosa fare per connettere più abitanti, aiutando i governi a capire cosa fare dopo”.
L’accesso al web significa accesso ad informazioni, la possibilità della partecipazione, innumerevoli possibilità in ogni campo.
Ma qual è la situazione nel mondo?
Prima è la Svezia che ha totalizzato il massimo punteggio in molte delle aree di analisi, seguita da USA e Gran Bretagna.
L’Italia invece è solo 23° dietro a Messico e Cile anche se è all’avanguardia per il tempo trascorso sul web. E’ invece in coda ( dodicesima su 15) se si considera la regione europea dove si piazza davanti solo a Polonia, Turchia e Federazione Russa.
Il web resta una risorsa in gran parte inutilizzata in gran parte del mondo in quanto lo studio dimostra che solo 1 persona su 3 usa il web e meno di 1 su 6 lo fa in Africa.
I due ostacoli alla diffusione, secondo l’indice, sono i costi elevati della banda larga e la censura.
Quasi il 30% dei paesi devono affrontare una censura da moderata a severa per i siti web, mentre circa la metà affrontano crescenti minacce alla libertà di stampa.
“Il Web è una conversazione globale. La soppressione della coltivazione della libertà di parola, sia online che offline, è forse l’unica grande sfida per il futuro del Web,” ha avvertito Berners-Lee.
L’accesso a Internet rimane un bene di lusso, nella maggior parte dei paesi, secondo la fondazione.
“Il prezzo elevato della connettività blocca miliardi di persone nei loro diritti alla conoscenza e alla partecipazione. Anche se icosti hanno avuto modo di scendere drasticamente,” ha detto Berners-Lee.
I risultati positivi dell’ Indice comprendono la diffusione dell’e-governance: i dati del governo e dei servizi messi a disposizione dei cittadini online, nonché le iniziative per incoraggiare la partecipazione on-line al processo decisionale.
I paesi a reddito medio stanno migliorando le loro capacità di e-governance più velocemente di quelli occidentali con la Corea, Singapore e la Colombia tra gli innovatori più importanti del mondo in questo campo.