Aggiornamenti:
14.45: Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani: “Dalle informazioni che abbiamo il problema che ha il Giappone non sarà di facile soluzione. Per questo il paese deve fermarsi un attimo e capire che cosa stiamo facendo. Serve una pausa di riflessione e soprattutto non si possono fare scelte che non siano condivise da tutti. […] Non è in discussione che il Paese debba andare verso l’energia nucleare, ma i tragici eventi del Giappone impongono di riflettere sulla sicurezza degli impianti e di aprire un dibattito europeo sulla affidabilità degli stress test delle 150 centrali nucleari del continente”.
14.30: L’azienda elettrica E.ON, che gestisce due vecchie centrali nucleari tedesche che erano state tenute accese oltre il loro tempo di vita, ha annunciato di aver già spento definitivamente un impianto nucleare. Ha aggiunto che la seconda centrale verrà spenta domani, venerdì 18 marzo. Sono i primi segni tangibili che la crisi nucleare giapponese avrà grosse conseguenze sui programmi nucleari in molti paesi del mondo.
14.10: La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che intende accelerare il superamento da parte della Germania dell’uso della tecnologia nucleare. “Vogliamo raggiungere l’era delle energie rinnovabili il più velocemente possibile,” ha detto secondo quanto riferito da Reuters.
11.58: La polizia giapponese è stata impossibilitata ad utilizzare i cannoni ad acqua per cercare di abbassare la temperatura dei reattori dell’impianto di Fukushima a causa delle troppe elevate radiazioni presenti all’esterno dell’impianto. Lo fa sapere la Tv giapponese NHK. La notizia è anche confermata da AFP.
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L’esercito sta tentando una missione senza precedenti per versare acqua nei reattori nucleare di Fukushima dall’alto, nel tentativo di raffreddare soprattutto le piscine di combustibile esausto, il cui surriscaldamento potrebbe causare ulteriori emissioni radioattive e un aumento del livello di contaminazione all’esterno. Le radiazioni all’eterno dei reattori intanto non accennano a diminuire.
Mentre le autorità hanno continuato a cimentarsi con la crisi nucleare della centrale di Fukushima Daiichi, si cerca anche di riportare l’energia elettrica nell’impianto, per tentare di ripristinare le funzioni di raffreddamento nei suoi reattori.
Tokyo ha anche cercato di fugare i timori su problemi all’impianto, dopo che gli Stati Uniti hanno raccomandato ai suoi cittadini che vivono entro un raggio di 80 km di abbandonare l’area per precauzione, mentre l’area di evacuazione ufficiale ha un raggio di 20 km. Intanto le ambasciate di molti paesi stanno invitando i loro cittadini di lasciare Tokyo o addirittura il paese.
”La massima priorità è ora quella di versare sufficiente acqua sui reattori n. 3 e n. 4, soprattutto nelle piscine di combustibile esaurito”, ha detto Hidehiko Nishiyama, un portavoce del governo per la sicurezza nucleare.
Intanto due elicotteri militari fanno cadere acqua di mare dall’alto con cisterne di 7.500 litri ciascuno. L’agenzia Kyodo ha detto che ci sono state quattro missioni nel corso della mattinata sul reattore numero 3. L’operazione secondo il ministro della Difesa Toshimi Kitazawa ”è stata decisa perché non possiamo più aspettare i tentativi di ripristino delle pompe, dobbiamo agire ora.”
Kitazawa ha detto che crede che l’acqua abbia raggiunto il reattore, ma l’operatore dell’impianto TepCo ha detto che il livello di radiazioni è rimasto invariato alla centrale nucleare dopo queste operazioni.
La missione in elicottero – che è durata 12 minuti, probabilmente per evitare danni ai membri dell’equipaggio – dovrebbe essere seguita da quella di un camion anti-incendio che sparerà un cannone d’acqua e 11 mezzi dei pompieri che lanceranno getti d’acqua ad alta pressione da terra.
”La prossima cosa importante è recuperare la disponibilità di elettricità, e una parte del lavoro potrebbe iniziare nel pomeriggio,” ha aggiunto Nishiyama.
“L’energia elettrica sarà probabilmente fornita ai reattori 1 e 2, attraverso cavi di energia elettrica temporanei, una mossa che potrebbe aiutare a recuperare il sistema di raffreddamento dei reattori”, ha detto. La TepCo prevede anche di installare un generatore elettrico temporaneo in una zona dell’impianto in cui il livello di radiazioni è basso.
Il problema che più preoccupa gli esperti è che dopo le esplosioni nei reattori 3 e 4 le piscine che contengono il combustibile esausto e che si trovano vicino al tetto dei fabbricati non sono più coperte. Eventuali perdite di radiazioni in questo modo si riversano direttamente all’esterno.
L’esercito statunitense è pronto a mettere a disposizione un velivolo senza pilota per la ricognizione ad alta quota, probabilmente già oggi, per catturare immagini quanto più accurate della parte interna dell’edificio che ospita il reattore 4, secondo fonti del governo giapponese.
Intanto i problemi potrebbero estendersi ai reattori rimanenti che erano in manutenzione al momento del terremoto. Il capo di gabinetto Yukio Edano ha detto che c’è ancora un po’ di tempo prima che i reattori 5 e 6 raggiungano una situazione pericolosa. Infatti l’assenza di elettricità e di tecnici all’impianto sembra aver fermato tutti i sistemi di raffreddamento in tutti e sei i reattori.