Esperti di tutto il mondo si riuniranno lunedì prossimo a Parigi per discutere del patrimonio culturale maliano, a rischio per la recente guerra condotta dalla Francia.
In particolar modo si parlerà della antica città di Timbuctu, dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco e minacciata dal conflitto in corso.
Migliaia di antichi manoscritti sono stati portati via in veicoli 4×4 e all’interno di sacchi di riso. Intervento reso necessario per sfuggire al controllo degli jihadisti che negli ultimi dieci mesi hanno controllato la città.
Gli esperti dell’Unesco ritengono che nell’ultimo mese, parte del patrimonio del polo culturale arabo più importante del medioevo, sia stato distrutto dalle forze radicali islamiste.
Per Lazare Eloundou Assomo, responsabile Africa per l’Unesco, “è responsabilità dell’Organizzazione internazionale garantire la protezione e la ricostruzione del patrimonio storico del Mali, in particolar modo dei mausolei di Timbuktu.”
Jean-Michel Djian, giornalista francese autore di un libro sui manoscritti malesi, ha rivelato che essi contengono nozioni di diritto, aritmetica, astronomia ed anche un trattato sui danni del tabacco.
In un’intervista a France-Info, il reporter sostiene che i testi non soltanto devono essere salvati, ma anche tradotti. Essi infatti appartengono alla cosiddetta “età dell’oro” maliana, periodo di splendore per la cultura araba in Africa tra il 13° e il 17° secolo.
In un primo momento si era pensato alla digitalizzazione dei documenti, fatto poi smentito dal ministro della cultura maliano, Bruno Maiga, che ha imposto che i manoscritti rimanessero a Timbuktu a disposizione della comunità scientifica internazionale.
Fonte: Reuters