Una dose endovenosa di vaccino contro il morbillo sembra aver curato la cinquantenne Stacy Erholtz da un cancro incurabile del sangue, secondo una ricerca pubblicata mercoledì sulla rivista Mayo Clinic Proceedings.
Erholtz fu arruolata in uno studio clinico quasi un anno fa presso la Mayo Clinic in un ultimo disperato tentativo per curare una forma di cancro del sangue nel midollo osseo chiamato mieloma multiplo. La paziente è andata in remissione completa dopo aver ricevuto una sola dose di vaccino contro il morbillo, secondo il rapporto dei ricercatori.
Ma la donna non era la sola ad aver ricevuto lo stesso trattamento. Un’altra paziente di 65 anni non ha raggiunto gli stessi risultati. Tuttavia, i ricercatori hanno detto che il caso di Erholtz fornisce una “prova di concetto” che una singola e imponente dose di terapia virale per via endovenosa può uccidere il cancro, pur lasciando intatte le cellule sane circostanti, ha detto il dottor Stephen Russell, professore di medicina molecolare che ha guidato la ricerca alla Mayo.
Anche nella seconda paziente, i ricercatori hanno trovato che il vaccino combattuto alcune delle cellule tumorali.
Il mieloma multiplo non si è rifatto vivo negli 11 mesi da quando Erholtz ha subito il trattamento sperimentale. Tuttavia, la paziente ha avuto una recidiva del tumore della pelle estranea alla sua diagnosi iniziale e che è stata trattata con radiazioni localizzate.
I ricercatori sanno da tempo che i virus modificati hanno un potenziale per distruggere le cellule tumorali. Il ceppo del morbillo utilizzato nel vaccino nell’esperimento è stato originariamente derivato da uno scienziato della Mayo Clinic nel 1990. Tuttavia, questo studio è il primo a documentare il successo del vaccino per eliminare completamente i tumori diffusi in un paziente con cancro incurabile avanzato.
“La scelta del virus del morbillo come agente terapeutico per il mieloma non è stato fortuito, ma piuttosto il risultato di diversi anni di sperimentazione biologica”, ha scritto uno degli autori nell’editoriale.
I pazienti con mieloma multiplo sono stati scelti per la sperimentazione perché hanno un sistema immunitario indebolito, quindi i loro corpi non potevano combattere il virus presente nel vaccino, che ha quindi attaccato le cellule tumorali, secondo i ricercatori.
Il trattamento ha avuto un effetto su un solo paziente e non è – ci tengono a precisare gli scienziati – una cura per il cancro.
Ora i ricercatori hanno intenzione di avviare una nuova fase della ricerca, in settembre, che esplorerà il metodo di trattamento in un numero maggiore di pazienti.